Vendita ex Dicat Terni e rifiuti ‘speciali’: tocca alla Sea

L’aggiudicazione alla Centro Plast è del 5 giugno 2020: iter per l’alienazione ancora da perfezionare a quasi un anno e mezzo di distanza

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di S.F.

Forse ci siamo. Sarebbe anche ora considerando che l’asta pubblica – con aggiudicazione provvisoria per oltre 1 milione di euro alla Centro Plast – è storia del 5 giugno 2020: è stato affidato ad una società narnese l’incarico per il campionamento e la caratterizzazione dei rifiuti speciali da combustione in seguito al principio d’incendio del 28 ottobre 2020. Uno step necessario per giungere alla stipula definitiva della compravendita tra le parti.

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L’affidamento diretto

Ci penserà la Sea srl di Narni, una delle due società ‘invitate’ da palazzo Spada a farsi avanti per un preventivo, con affidamento diretto da poco più di 3.200 euro (Iva compresa). Perché si è giunti a ciò dopo l’aggiudicazione dell’asta di metà 2020? A carico dell’aggiudicatario c’è l’obbligo del trasferimento del materiale d’archivio e il compito è già stato ultimato. Peccato che di mezzo si sia verificato il principio d’incendio con sopravvenute problematiche: «Ha generato rifiuti speciali da combustione da smaltirsi, ai sensi di Legge, al fine della vendita stessa». Da qui l’avvio del procedimento d’urgenza per la caratterizzazione e l’etichettatura propedeutico all’arrivo in discarica per consentire alla Centro Plast di concludere lo sgombero. Tuttto ciò accadeva ad aprile. La direzione ambiente non poteva farlo e allora è scattato l’iter per cercare qualcuno fuori da palazzo Spada.

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La fretta

Una spesa – viene specificato – che ha carattere «di urgenza ed indifferibilità riguardano la salvaguardia del patrimonio immobiliare e la sua valorizzazione attraverso la vendita all’aggiudicatario definitivo, esperite le attività di caratterizzazione a cura dell’ente e lo smaltimento a cura dell’aggiudicatario, per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi». Tempistiche? 15-20 giorni lavorativi dal ricevimento dei campioni in laboratorio. Ad occuparsi in prima battuta del procedimento è l’architetto Angelo Baroni.

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