Ex Dicat Terni, ad un anno dall’asta ancora niente stipula finale

Alienazione per oltre un milione dell’edificio: resta da smaltire il materiale ‘speciale’ dopo i principi d’incendio. Serve passo del Comune

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di S.F.

Siamo quasi ad un anno dall’asta pubblica – era il 5 giugno 2020 – con aggiudicazione temporanea per un valore da 1 milione e 60 mila euro. Ne è trascorso di tempo dalla svolta per l’ex Dicat di via Vittime delle Foibe ma per ora, nonostante i dodici mesi trascorsi, niente atto di compravendita tra il Comune di Terni e la Centro Plast della famiglia Centinari: i principi d’incendio nella struttura hanno creato più di qualche inghippo ad un contesto già di per sé complicato e palazzo Spada deve ancora completare l’ultimo step per chiudere la partita.

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La situazione attuale

I sei mesi e il materiale

Breve flashback. Il 7 settembre 2020 l’ex dirigente delle attività finanziarie del Comune, Claudio Carbone, firmò la determina dirigenziale per l’aggiudicazione definitiva: è da questo momento – in teoria – che sono scattati i sei mei per il trasferimento del materiale d’archivio a carico della Centro Plast. Operazione necessaria prima di poter procedere con lo step conclusivo nell’iter di alienazione, ovvero la stipula della compravendita. Poi l’ostacolo inatteso e l’allungamento delle tempistiche.

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In attesa dell’ok definitivo

In sostanza il guaio è legato ai principi d’incendi che si sono sviluppati all’interno della struttura a poche settimane dall’aggiudicazione definitiva. Gran parte del materiale d’archivio è stato rimosso e la società ha fatto ciò che doveva, viceversa sponda palazzo Spada si è in attesa dell’ok per lo smaltimento – post principio d’incendio – del materiale rimasto, considerato ‘speciale’ e potenzialmente pericoloso: va caratterizzato e portato in discarica. Ma senza il via libera del Comune poco si può fare. La stipula del contratto avverrà una volta terminata questa operazione. Da ricordare che la superficie complessiva è di 2.450 metri quadrati e la volumetria massima consentita è di oltre 6.400 metri cubi: «È nostra intenzione – aveva spiegato al momento del semaforo verde provvisorio Stefano Centinari – creare una struttura ricettiva. Una sala congressi e un albergo in quella zona sarebbero ideali». Tutto ciò entro sette anni.

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