Quartiere San Lucio a Terni, si punta al 2022

Terni, via libera dalla giunta al protocollo d’intesa tra Comune e Ater per la riqualificazione. Per la fase operativa serve l’ok di Ministero e Regione

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Centri diurni aperti su due immobili e appartamenti completati con collaudo ultimato a breve, ma in quell’area – iter iniziato in via ufficiale il 9 marzo 2017 – ancora c’è un bel po’ da lavorare. Si parla del complesso San Lucio a San Valentino e il contratto di quartiere stipulato ormai dodici anni fa per il recupero di tre delle palazzine degradate: da allora una serie di problematiche, quindi la novità odierna che arriva dalla giunta comunale. Via libera ad una nuova fase per consentire un’accelerazione per la riqualificazione. Protagonista l’Ater, ma prima serve l’ok di Ministero e Regione. Si punta al primo semestre del 2022 per il completamento.

LO SCHEMA DI ACCORDO COMPLETO TRA COMUNE E ATER: SI PUNTA AL 2022

L’accordo con Ater

A scendere nei particolari dell’operazione è l’assessore alle politiche sociali Marco Cecconi: «Ritenendo necessario un nuovo impulso al processo di rigenerazione di quest’ambito urbano, anche come segno di discontinuità rispetto all’azione delle precedenti amministrazioni, si è ritenuto opportuno rilanciare la strategia progettuale nello spirito delle finalità originarie del contratto di quartiere 2. L’occasione per procedere in tal senso è stata propiziata dall’interesse di Ater ad investire su San Lucio, attivando una specifica collaborazione e sperimentazione congiunta sui temi dell’innovazione sociale e rigenerazione urbana, contando su risorse regionali e sulle economie derivanti dal contratto di quartiere 2, per una disponibilità complessiva di circa tre milioni di euro». Anzi no, nel tardo pomeriggio arriva il comunicato rettificato dove l’ultima parte della frase sparisce: «Contando su risorse regionali e sulle economie derivanti dal contratto di quartiere 2 e sulle sinergie operative con Ater».

L’ACCORDO CON L’USL UMBRIA 2 PER I CENTRI DIURNI

Le tre palazzine, gli appartamenti e le demolizioni

L’area interessata. Il numero 3 è la zona delle palazzine

Cosa prevede l’accordo? «Dagli approfondimenti – spiega Cecconi – congiunti avviati nel mese di novembre, ne è derivata l’ipotesi di lavoro riportata nell’accordo che viene approvato con l’atto di giunta parallelamente a quanto contemporaneamente fatto da Ater. L’accordo, che sarà sottoscritto nei prossimi giorni, disciplina la prima fase del percorso, che dovrà concludersi con l’autorizzazione del Ministero e della Regione, titolari del contratto di quartiere 2, ad implementare la strategia progettuale. L’idea guida sulla quale si intende procedere, si muove su due fronti tra loro strettamente connessi ed integrati: da una parte il completamento dell’appalto originario al fine di consentire al più presto la piena funzionalità delle tre palazzine ed in particolare la consegna dei 24 appartamenti e l’attivazione dei servizi al piano terra della terza palazzina; dall’altra la demolizione della quarta e quinta palazzina al fine di realizzare, anche ricorrendo ad un concorso di progettazione/idee ed interessando l’area verde prospiciente il fosso di Stroncone, il nuovo ‘cuore’ del quartiere, comprendente una piazza, servizi e residenze. L’idea guida prevede, inoltre, una serie di altri interventi finalizzati al miglioramento della mobilità e della ciclo pedonalità, al fine di favorire il superamento dell’isolamento di San Lucio e la proposizione di un suo nuovo ruolo nel contesto urbano, come originariamente previsto dal contratto di quartiere 2».

I PRIMI PASSI: BIBLIOBAR, CENTRO SEMI RESIDENZIALE, SPAZI PEDONALI E AREE GIOCHI

L’attesa per l’ok e le tempistiche

Serve dunque un doppio parere positivo per procedere: «Con questa operazione il Comune di Terni ed Ater intendono avviare una nuova fase dei propri rapporti, attribuendo alla strategia progettuale la valenza di progetto pilota a partire dai temi dell’innovazione sociale, anche al fine di collocare l’esperienza nel quadro delle buone pratiche da condividere a livello nazionale. Proprio per questo si è ritenuto opportuno prevedere il ricorso ad un concorso di progettazione/idee, in grado di far emergere risposte efficaci, frutto di un confronto ampio e qualificato. Una volta acquisita l’autorizzazione da parte del Ministero e della Regione, che si auspica possa essere in senso positivo, saranno definiti tra i due enti accordi più specifici e stringenti, per poi passare alla fase più operativa, che dovrebbe – chiude Cecconi – consentire di completare l’intera operazione entro il primo semestre 2022, secondo il cronoprogramma di massima elaborato».

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