Terni, rogo Ferrocart e latte Monte Argento: valori rientrati nella norma

Tutto ok per il Pcb dopo la ripetizione delle analisi post incendio del 20 febbraio: il valore di incertezza decisivo. Sospiro di sollievo per Mauro Piergentili e le sue capre

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Un bel sospiro di sollievo per Mauro Piergentili, uno degli ultimi pastori – umbriaOn gli ha dedicato un articolo nell’estate 2019 – nel territorio comunale di Terni. Sì, perché le prime analisi dell’Arpa Umbria sulle matrici alimentari in seguito al rogo Ferrocart del 20 febbraio avevano coinvolto proprio la sua area di attività, in strada di Monte Argento: «In un campione di latte di capra il valore di 2,6 pg/g di grasso (cioè picogrammi per ogni grammo di grasso) supera il limite di azione previsto per la matrice pari a 2,00 pg/g di grasso». Ora la bella notizia grazie al valore di incertezza.

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Valori rientrati nella norma. L’auspicio

Mauro, ‘capraro’ in strada di Monte Argento, a distanza di giorni dalle prime risultanze di Arpa Umbria ha reso noto che ora è tutto ok: «Abbiamo avuto le analisi di riscontro con i risultati negativi dei campioni del latte! Tutto fortunatamente rientrato nella norma! Verremo costantemente controllati per capire come gestire i pascoli nel migliore dei modi! Certamente uno spostamento del gregge – l’auspicio – in alta montagna sarebbe il modo migliore per tenere in salute le mie capre ed i miei prodotti! Chiunque avesse appezzamenti di terreno sulle montagne di Terni e voglia affittarmi le particelle mi contatti». Sono state effettuate due ulteriori analisi: «I risultati sono scesi sotto la soglia – aggiunge Mauro ad umbriaOn -, inferiori a 1,5 pg/g, ho ricevuto a conferma sia dall’Arpa che dalla Usl Umbria 2». Da ricordare che l’Agenzia del dg Proietti aveva specificato in tal senso che «la contaminazione da Pcb, non accompagnata da contaminazione da diossine, non è comunque generalmente correlabile ad eventi di combustione incontrollata ma piuttosto ad una contaminazione ambientale derivante da attività industriali».

I risultati: 2,6, ma si scende a 1,5 per un altro motivo

Nell’aggiornamento odierno di Arpa Umbria in realtà l’Agenzia specifica che «la ripetizione in doppio del campione ha confermato il dato trovato nella prima analisi». Il dato risulta infatti di 2,6 pg/g di grasso: «Riguardo a questi risultati vanno precisati alcuni aspetti metodologici. Il dato medio acquisito dalle due prove analitiche va depurato dal valore di incertezza. Utilizzando perciò la regola decisionale indicata in tabella, il dato medio sottratto dell’incertezza associata al risultato non supera il livello di azione previsto dalla raccomandazione 2014/663/UE. È inoltre opportuno precisare che i livelli di azione di diossine e Pcb (diossina simili) indicati in tale Raccomandazione per le varie matrici alimentari, non devono essere intese come limiti massimi rispetto ai quali valutare la conformità o non conformità del campione testato (questi sono previsti dal regolamento CE 1881/2006), ma come valori di allerta che devono essere utilizzati dalle autorità competenti come strumento volto a indagare e individuare le eventuali fonti di contaminazione e prendere provvedimenti per la sua riduzione o eliminazione delle stesse fonti», conclude Arpa. Dunque si scende a 1,5 pg/g.

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