Terni, rogo Ferrocart: lunedì scuole chiuse. Si indaga, in arrivo primi dati Arpa

Dopo il violento incendio di materiali plastici divampato nell’azienda di via Vanzetti, procede il lavoro di vigili del fuoco e inquirenti. Fiamme domate lunedì

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I vigili del fuoco di Terni, con squadre in appoggio anche da Amelia e un’autobotte da Orvieto, si sono attivati dalle 16 di domenica per spegnere un vasto e violento incendio che si è sviluppato alla Ferrocart – impianto per il recupero ed il riciclaggio di rifiuti urbani e speciali non pericolosi – in via Vanzetti, nella zona di Maratta. Operazione conclusa alle 6 di lunedì. L’incendio, con fiamme altissime, ha divorato maggiormente plastica e danneggiato dei capannoni, producendo una colonna di fumo nera molto alta visibile a chilometri di distanza. Sul posto anche la polizia, i carabinieri, la direzione ambientale del Comune di Terni e la Usl. Aria ‘pesante’ in diverse zone del territorio, in centro in particolar modo. Ovviamente l’Arpa è stata prontamente allertata per le indagini ambientali, con il direttore del dipartimento Umbria Sud Francesco Longhi tornato in loco in tarda serata: i dati su microinquinamenti – metalli e diossina – sono attesi tra mercoledì e giovedì.

L’ORDINANZA DEL SINDACO LATINI (LEGGI IL .PDF)

LA FOTOGALLERY DEL ROGO ALLA FERROCART DI VIA VANZETTI

APRILE 2020, IL GRUPPO ACEA SI PRENDE IL 60% DELLA FERROCART SRL

Operazioni lunghe e complesse. Primi dati

Le operazioni di spegnimento sono andate avanti tutta la notte – rogo sotto controllo già dalla tarda serata, ma lo smassamento e la bonifica sono state completate nella mattinata di lunedì – ed è merito dei vigili del fuoco di Terni, Orvieto e Amelia se nei momenti più difficili dell’intervento, quelli di domenica pomeriggio, le fiamme non si sono estese alla vicina Eskigel, ad altri rifiuti plastici e capannoni della Ferrocart. Nel corso della giornata di lunedì arriveranno anche i primi dati elaborati dall’Arpa per valutare le conseguenze sul piano ambientale. I primi dati sul particolato e le polveri sottili dovrebbero ridurre l’area di interesse dei divieti ad un chilometro e sono attesi per il pomeriggio. Curiosità: proprio in questi giorni – venerdì 18 febbraio – la Regione Umbria ha convocato la prima riunione della conferenza di servizi per il rilascio della modifica dell’autorizzazione (datata 8 agosto 2018, valevole per dieci anni) per l’impianto di via Vanzetti: coinvolti il Comune per l’impatto acustico, l’Auri per le valutazioni in merito allo scarico in pubblica fognatura, la Usl Umbria 2 per le sicurezza dei luoghi i lavoro e la tutela della sanità pubblica ed i servizi regionali per le proprie valutazioni. Il responsabile del procedimento è l’architetto Marco Trinei (per errore nel documento è indicato Paolo Grigioni, l’attuale dirigente all’ambiente di palazzo Spada, a capo della sezione Aia). Lunedì altri sopralluoghi del Comune, mentre proseguono le indagini di polizia giudiziaria per definire cause e responsabilità.

CURIOSITÀ: CONVOCATA CONFERENZA DI SERVIZI PER LA FERROCART IN QUESTI GIORNI

LE AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI DELLA FERROCART – LEGGI

L’ordinanza del sindaco: «Scuole chiuse»

Il sindaco di Terni Leonardo Latini, a seguito di un sopralluogo e di una riunione urgente tenutasi domenica a palazzo Spada, ha firmato un’ordinanza a tutela della salute pubblica. «Con l’ordinanza – è la nota dell’amministrazione comunale – si dispone tra l’altro la chiusura delle scuole per la giornata di lunedì 21 febbraio nel territorio comunale di Terni, tranne che a Casali di Papigno, Collestatte, Marmore e Piediluco. In particolare Arpa, in virtù del principio di precauzione e in attesa delle valutazioni sui dati di qualità dell’aria, ritiene opportuno al momento individuare un’area di raggio di 3 chilomteri dal luogo dell’incendio all’interno della quale dovranno essere rispettati alcuni divieti: • divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati; • divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei; • divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile; • divieto di utilizzo di foraggi e cereali destinati agli animali. La Usl Umbria 2 – prosegue la nota – stante la presenza di odore acre nella zona cittadina e vista la direzione mutevole del vento, considerati i tempi di spegnimento dell’incendio, ritiene necessario disporre in via precauzionale a tutela della salute pubblica la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e dei servizi educativi dell’infanzia di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017 numero 65, pubbliche e private di tutto il territorio comunale, ad eccezione di quelle ubicate nei territori di Marmore, Casali di Papigno, Collestatte e Piediluco. Tale misura trova motivazione anche nel fatto che per rispetto delle procedure Covid le aule delle scuole devono essere frequentemente arieggiate. La Usl Umbria 2 ritiene altresì che si debba ordinare alle aziende presenti in aree limitrofe alla zona dell’incendio (strada Maratta Alta, via Lessini, via Capponi, via Vanzetti, via Benucci, via Fornaci, via Euclide, strada di Maratta Bassa fino all’intersezione con strada la Selva, via Casale, via Angelini, via Archimede e via Corradi) di provvedere alla eventuale manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno. La Usl Umbria 2 ritiene necessario inoltre che i cittadini residenti nell’area individuata nel raggio di 3 chilometri dall’incendio mantengano chiuse le finestre delle proprie abitazioni, limitando le uscite all’esterno se non per necessità». Alla riunione d’urgenza di palazzo Spada per valutare le misure precauzionali da proporre al sindaco tramite apposita ordinanza contingibile ed urgente a tutela dalla salute pubblica hanno preso parte il sindaco Latini, il vicesindaco e assessore all’ambiente Benedetta Salvati, l’assessore all’istruzione Cinzia Fabrizi, il dirigente della direzione ambiente Paolo Grigioni, il direttore del dipartimento Umbria di Arpa Umbria Francesco Longhi, l’ingegner Caterina Austeri (Arpa Umbria), il dottor Massimo Amati e il dottor Fabio Anulli per la Usl Umbria 2 servizio igiene e sanità pubblica; per la protezione Civile era presente Claudio Alberto Monzi.


ROGO ALLA FERROCART- IL VIDEO SUL POSTO

Le operazioni di spegnimento

In aiuto al lavoro dei vigili del fuoco sono stati usati dei mezzi aziendali per rimuovere il materiale e per evitare alle fiamme di propagarsi ulteriormente. Il vento ha complicato le operazioni, spostando la colonna di fumo e facendo cadere polvere a pioggia. Complicato in alcuni frangenti il lavoro dei vigili del fuoco che hanno lamentato problemi di acqua: riscontrata intorno alle ore 18 scarsa pressione nelle tubazioni. A lanciare l’allarme in prima battuta è stato Fiorani, imprenditore per anni impegnato nell’omonima impresa – si trova di fronte alla Ferrocart – legata alla lavorazione delle carni. Sul posto anche l’Arma, il nucleo Nbcr del 115 e la polizia Locale per la gestione della viabilità con chiusura al traffico su via Vanzetti. Per un periodo di tempo è stato anche bloccato l’accesso da viale Borzacchini su via Lessini.


ROGO ALLA FERROCART, LE IMMAGINI DEL DRONE – VIDEO

Le indagini

Per comprendere le cause del rogo sono ancora in corso gli accertamenti – al lavoro il pm Camilla Coraggio e i carabinieri forestali di Terni – e dalle prime ricostruzioni non sembrerebbero esserci persone coinvolte né intossicate. Nessuna ipotesi sull’origine del rogo può essere al momento esclusa. Saranno ovviamente visionate le immagini delle telecamere di videosorveglianza per ricostruire l’accaduto in ogni dettaglio. Quando il rogo è divampato, sembra che all’interno dell’area non c’erano addetti né si stava lavorando. «Non sappiamo ancora niente», le parole a caldo di Paolo Amadei (a capo della società dal 1987 al 2020, ora è amministratore delegato con una quota di minoranza dopo che Acea Ambiente srl si è presa il 60% nella primavera 2020), il quale ha seguito tutte le operazioni di spegnimento. Con lui a seguire il delicato lavoro del 115 anche Maurizio Castellani e il figlio Fabrizio. Sul posto anche i tecnici della Usl Umbria 2 – servizio di igiene e sanità pubblica del dipartimento di prevenzione, giunti sul posto intorno alle 18 – Massimo Amati e Fabio Anulli e l’assessore all’ambiente del Comune di Terni, Benedetta Salvati, con i dirigenti e i responsabili comunali delle direzioni ambiente e polizia Locale. «In attesa di valutare l’opportunità di una specifica ordinanza – fanno sapere – la direzione ambiente consiglia di tenere chiuse le finestre nell’area circostante l’incendio». Già di recente la stessa Ferrocart aveva subito un incendio nella stessa area.

L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE SALVATI – VIDEO


LE REAZIONI

I dubbi del comitato ‘No inceneritori’ di Terni

«A Terni succede sempre tutto per caso», scrive il comitato ‘No inceneritori’ di Terni. «L’impianto oggi incendiato è di proprietà di Acea da un po’. l precedenti proprietari erano soci della Biondi recuperi di Perugia, il cui impianto andò a fuoco un paio di anni fa. In tutta Italia da anni vanno a fuoco decine di impianti di recupero di rifiuti. Dunque c’è da capire se gli incendi a Terni e Perugia vanno letti nel quadro della così detta ‘guerra dei rifiuti’, in cui agiscono le organizzazioni criminali, oppure sono solo incendi».

Consiglieri regionali Pd: «Basta minimizzare»

«Chiediamo alla giunta regionale di porre particolare attenzione, anche attraverso un ruolo proattivo di Arpa, sui cinque roghi di rifiuti che, nell’ultimo periodo, hanno devastato altrettanti impianti di stoccaggio, trattamento e smaltimento di materiali speciali». A parlare sono i consiglieri regionali del Pd che rimarcano «le minimizzazioni sconcertanti venute da alcuni rappresentanti delle istituzioni comunali e regionali che bollano tali eventi come «casuali e usuali, ancora prima di conoscere l’esito delle indagini ambientali e le valutazioni delle istituzioni preposte. Né, tanto meno, si possono accettare lezioni da chi, come l’assessore regionale Enrico Melasecche, nelle vesti di assessore comunale ha autorizzato sul finire degli anni ’90 ben due inceneritori». Circa il caso-Ferrocart, affermano gli esponenti del Pd a palazzo Cesaroni, «preoccupa particolarmente per la portata delle ricadute sanitarie ambientali ed economiche e necessita, per questo, di un intervento straordinario di tutte le istituzioni. In attesa che vengano chiarite con certezza le cause del rogo – precisano – non possiamo che sottolineare che la situazione della gestione dei rifiuti rimane preoccupante in tutta la regione, e, per questo, ribadiamo la necessità di mettere in campo da subito strategie volte al rafforzamento dei controlli oltre che azioni di contrasto e prevenzione di episodi come questi, le cui matrici dolose sono ancora tutte da accertare».

Gentiletti (Senso Civico): «Attivare commissione di inchiesta comunale»

«Attivare subito una commissione di inchiesta comunale perché tre incendi in meno di due anni non sono tollerabili e non possono essere fatti passare come una cosa normale. Fare massima luce sulle cause dell’incendio di oggi e adottare tutti i provvedimenti necessari perché sia l’ultimo», scrive il consigliere comunale di Senso Civico, Alessandro Gentiletti. «La città di Terni non regge più un simile stress e questo è ormai evidente a tutti, così come la necessità di intervenire sul ciclo dei rifiuti, investendo ogni risorsa a disposizione per gli impianti pubblici, in questi anni utilizzata per altri interventi dal sapore esclusivamente propagandistico. L’amministrazione non può continuare a chiudere la stalla dopo che i buoi sono usciti o correre insieme ai pompieri a spegnere gli incendi. La programmazione e la difesa del territorio, invece che la costruzione di nuove discariche, deve essere la priorità dell’agenda amministrativa. Se chi governa è in grado lo faccia, altrimenti vada a casa». L’associazione Terni Valley ha lanciato una petizione per dire ‘basta incendi a Terni’ e l’attivazione della commissione.

De Luca (M5s): «Inaccettabile superficialità di Arpa e Regione»

«Cinque incendi in due anni in Umbria in impianti legati alla filiera dei rifiuti e del riciclo. Terni, Perugia e Trevi. Domani mattina – lunedì 21 febbraio, ndr. – invierò una richiesta formale alla commissione antimafia per una calendarizzazione urgente di audizioni su questa preoccupante situazione che sta interessando la nostra regione», scrive il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Thomas De Luca. «La superficialità con cui Arpa, Regione e Comuni hanno trattato questi eventi è inaccettabile. Eventi che non solo hanno un grave impatto sulla gestione dei rifiuti, ma anche direttamente sulla salute pubblica. Eventi che costantemente vengono minimizzati e liquidati come autocombustione accidentale, o causata una volta da un accendino, l’altra da una pila».

M5S Terni: «Salvati si dimetta»

«Terni sta diventando – la nota dei consiglieri comunali M5S – un inceneritore a cielo aperto, la capitale dei rifiuti e dei roghi. È arrivato il momento di dare uno stop definitivo alla realizzazione dei nuovi impianti e di rafforzare i controlli e le prescrizioni su quelli esistenti. Nel frattempo la vicesindaca con delega all’ambiente, Benedetta Salvati, si assuma le sue responsabilità e faccia un passo indietro rassegnando le dimissioni, considerando che non è stata in grado di affrontare nessuna delle grandi criticità ambientali della città. Inoltre risultano inaccettabili le sue affermazioni dinanzi al terzo rogo in due anni di un impianto di gestione rifiuti ‘sono cose che possono accadere’. Tra l’altro ci chiediamo se la vicesindaca Salvati faccia finta di non sapere che mentre parla di delocalizzazione ed errori del passato, la giunta Tesei pensa di finanziare ulteriori quattro impianti di trattamento rifiuti nuovi o tramite il revamping di impianti esistenti proprio nell’area di Maratta, cioè in zona limitrofa al centro cittadino».

La segreteria Pd Terni: «Superficiali dichiarazioni della Salvati»

«Massima vicinanza e un ringraziamento ai vigili del fuoco e a tutte le altre forze impegnate nella gestione dell’incendio alla Ferrocart di Maratta», si legge in una nota della segreteria del Partito democratico di Terni. «Colpisce invece molto la superficialità delle dichiarazioni del vicesindaca Salvati, che rappresentano in pieno tutta l’inadeguatezza di un’amministrazione che ancora, dopo quattro anni di governo, continua a dare la colpa a ‘quelli di prima’ a prescindere dal tema, dalla situazione, dall’emergenza. È inaccettabile che una città come Terni, dalla storia antica, capoluogo di provincia, sia amministrata con un tale livello di incapacità, mentre i cittadini chiedono risposte. Ci spieghi Salvati quale sarebbe questo luogo lontano dalla città, ma altrettanto lontano dai comuni confinanti in cui spostare l’area industriale».

Rossi (Terni Civica): «Spingere sul potenziamento anti incendio»

«Occorre seriamente – le parole del consigliere di Terni Civica – appurare il corretto funzionamento del sistema di sicurezza anti incendio ed i necessari, periodici e dovuti controlli di verifica sulla efficenza dello stesso. Esiste la normativa antincendio. È vero, questo tipo di impianti non dovrebbero essere a ridosso della città, e paghiamo scelte del passato ma a questo punto occorre spingere al massimo sul potenziamento anti incendio». In tal senso ha depositato un’interrogazione urgente per avere spiegazioni su diversi aspetti: «Si chiede di conoscere allo stato attuale dello studio di quanto accaduto, le reali conseguenze sulla salute pubblica; in piena trasparenza con la città, le cause che hanno portato all’accaduto di ieri; se l’impianto è dotato di un sistema di sicurezza anti incendio e se questo abbia correttamente funzionato o sia risultato insufficiente. Occorre appurare il funzionamento del sistema di sicurezza anti incendio e i necessari, periodici e dovuti controlli di verifica sull’efficienza dello stesso. Esistono sistemi tecnologicamente avanzati in grado di arrestare tempestivamente qualsiasi principio di incendio ed evitare la distruzione di ieri e la nube che di conseguenza si è sprigionata nell’aria; se nelle zone di stoccaggio è presente ad esempio una tecnologia a telecamere a infrarossi che rilevano l’aumento dei gradienti di temperatura e attraverso un sistema di telecontrollo avvertono e attivano l’impianto di spegnimento automatico; il piano rischio incendio dell’azienda con le specifiche valutazioni, se viene attenzionato il quantitativo realmente stoccato a fronte del certificato anti incendio rilasciato; se si intende istituire con il nazionale corpo dei vigili del fuoco un tavolo tecnico per verificare tutti gli impianti a elevato rischio, sottoposti al certificato prevenzione incendi».

Orsini (Misto): «Più controlli»

Si espone anche il consigliere del Gruppo Misto Valdimiro Orsini: «L’ennesimo incendio nell’ambito del trattamento dei rifiuti ribadisce che occorrono maggiori  controlli per le aziende che  sono impegnate in queste lavorazioni.  Siamo contrari ad ogni penalizzazione delle attività privata, siamo favorevoli alle decine di posti di lavoro legate al ciclo dei rifiuti, ma occorre il massimo rispetto delle norme e della prevenzione.  Non è tollerabile che periodicamente la città si tinga di nero e che i ternani respirino fumi malsani.  Chiediamo dove sia l’assessorato all’Ambiente del comune di Terni.  Invece di dar luogo ad astruse ordinanze sul traffico o peggio ancora sui caminetti domestici, dovrebbe essere il promotore di un progetto specifico che coinvolga Arpa e Usl 2 che dia luogo a una mappatura puntuale di tutte le aziende legate al trattamento dei rifiuti e all’adesione ad un protocollo di sicurezza specifico. Questo territorio – conclude – nel corso degli anni è stato oggetto di incendi di rifiuti che hanno provocato danni ingenti sia sull’ambiente che sull’economia cittadina. È tempo di voltare pagina, è tempo che l’assessorato all’ambiente batta un colpo e si metta al lavoro. L’ambiente e la salute sono le fondamenta di una città vivibile e attrattiva».

Europa Verde: «Esposto in procura»

«Dopo l’ennesimo incendio (cinque in due anni) in impianti legati – la nota di Europa Verde a firma di Gianfranco Mascia, Eva Hausegger e Francesca Arca – alla filiera dei rifiuti e del riciclo in Umbria, stiamo preparando un esposto alla Procura della Repubblica di Terni, per chiedere se il Comune di Terni, l’Arpa e la Regione abbiano controllato l’applicazione delle norme del decreto sicurezza (Legge 132/2018), in particolar modo l’art. 26-bis che impone, in capo ai gestori di impianti di stoccaggio e di lavorazione dei rifiuti, esistenti o di nuova costruzione, l’obbligo di predisporre un piano di emergenza interna. La salvaguardia della salute dei cittadini viene al primo posto, soprattutto in una provincia come quella di Terni dove il cancro al polmone è al primo posto tra le morti nelle statistiche e anche alla luce degli sforamenti dell’inquinamento rispetto alle linee guida dell’Oms».


LA FOTOGALLERY DEL ROGO FERROCART

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