Scritte contro il 41 Bis, il ‘carcere duro’. Sono apparse a Terni e c’è chi invita a non sottovalutare la questione: si tratta del gruppo consiliare del M5S. «Il territorio cittadino sempre più permeabile alla cultura mafiosa».

La richiesta
Il M5S Terni, in merito alle scritte che inneggiano l’abolizione del 41 Bis, spiega di aver inviato una segnalazione formale affinché vengano rimosse: «Nel corso degli anni sono stati tanti i boss ospitati nel carcere di Sabbione, e di conseguenza sono tante le famiglie di questo soggetti che si sono spostate nel nostro territorio. L’auspicio è che si tratti dell’opera di un singolo e isolato cretino, tuttavia questa cosa non può e non deve essere assolutamente sottovalutata. La provincia di Terni è in cima alle classifiche della permeabilità mafiosa nel tessuto industriale. Senza contare la predisposizione del nostra città ai reati ambientali, vista la presenza di impianti ed infrastrutture di vario livello. Non serve ricordare gli episodi di roghi e incidenti su cui sono ancora in corso le indagini».
L’invito per le istituzioni
Le mafie – prosegue il gruppo pentastellato – trovano «terreno fertile dove la crisi economica morde di più, soprattutto in città come Terni dove il tessuto economico si basa su quel poco che resta della grande industria, sui servizi socio-sanitari e sulla costruzione esponenziale di grandi cubature di cemento commerciali che vanno a desertificare altre zone in una speculazione pressoché continua che non dà nessun valore aggiunto al territorio. Questo episodio non deve lasciare immobile la città e le sue istituzioni, ma merita una risposta immediata e ferma che vada oltre i soliti gesti simbolici. La cultura mafiosa va rigettata a tutti i livelli, banalizzare e normalizzare fatti del genere significa essersi già arresi».