Una situazione di profondo degrado sociale e sanitario, per nulla nuova perché già emersa in passato con le stesse modalità e tornata alla luce nella serata di martedì. È quella relativa ad una donna di 47 anni, senza fissa dimora, che staziona ogni giorno nei pressi dell’ingresso dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni, in piazzale Tristano di Joannuccio. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stata una guardia giurata della Securpool che l’ha notata stesa a terra nei pressi dello sportello Bancomat. Così, dopo un primo controllo, è partita la richiesta di intervento alla polizia Locale di Terni i cui agenti l’hanno individuata accanto all’ingresso, in una posizione defilata, con in mano il materiale necessario ad iniettarsi una dose di eroina. La donna a quel punto è scappata in direzione pronto soccorso e, in ausilio agli agenti della Locale, sono intervenuti i poliziotti della squadra Volante della questura. Nuovamente intercettata dagli operatori, è stata controllata e perquisita. Nella borsa, decine di siringhe usate ed anche alcune dosi di eroina, una decina, per un peso di poco inferiore ai 5 grammi. Scontata la denuncia che va ad aggiungersi ad altre precedenti per reati in qualche caso analoghi ed in altri diversi. Ma al di là delle questioni giudiziarie e legali, l’episodio ha portato di nuovo alla luce la situazione di una persona che non sembra volere l’aiuto di nessuno, purtroppo – e per sua ammissione – dipendente da sostanze stupefacenti, che alberga a due passi dall’ingresso dell’ospedale in una zona transitata ogni giorno da centinaia di persone a cui chiede l’elemosina e dove lei cerca, quando possibile, qualche angolo più nascosto per assumere la droga. Anche se poi le siringhe usate vengono spesso trovate in giro e anche fra le auto in sosta. Un quadro estremamente problematico e non semplice da affrontare, dove gli aspetti umani e sociali si incrociano con quelli relativi alla sicurezza. Da qui la necessità di un’azione – da individuare e definire – che sia utile per lei, per l’ospedale, per i cittadini.
«Lei non rifiuta l’aiuto degli altri»
A dire la sua è una cittadina che conosce la donna e che in più di un’occasione l’ha aiutata e assistita: «Quello che posso dire – afferma – è che non è vero che non accetta l’aiuto degli altri. Lei vorrebbe una sistemazione, non solo notturna come le è stata prospettata dalla Caritas, ma un alloggio dove poter stare. In passato sono stata presso i servizi sociali del Comune di Terni per rappresentare la situazione e mi hanno detto che diverse altre persone si erano attivate come me. Solo che non mi sembra che ad oggi sia stata individuata una qualche soluzione. Sicuramente ha bisogno di una mano, in un contesto difficile sotto vari punti di vista. Ma credo che l’umanità debba sempre prevalere».