di S.F.
Consegna e notifica preliminare di apertura del cantiere. Tempo di adeguamento alle normative di sicurezza antincendio all’Ipsia ‘Sandro Pertini’ di Terni: in partenza c’è il lavoro da circa mezzo milione di euro dopo la progettazione esecutiva – se ne è occupato in primis l’ingegnere Pietro Brusi – approvata dalla Provincia nella primavera del 2021.
L’ADEGUAMENTO SISMICO DELL’ALLIEVI-SANGALLO

L’adeguamento: cosa si fa
La durata presunta dell’operazione – la notifica preliminare di apertura cantiere è stata aperta in giornata – è indicata in un massimo di 240 giorni. Ma cosa si farà ? Nel progetto esecutivo viene specificato che «per quanto riguarda la condizione relativa alla prevenzione incendi il complesso risulta parzialmente adeguato con interventi vari, eseguiti in diverse fasi, ma non rispondenti ad un progetto unitario». Dunque l’appalto ha l’obiettivo di adeguare «tutti i corpi di fabbrica alle normative di sicurezza antincendio». In concreto la ditta vincitrice della gara si concentrerà in particolar modo su interventi di tipo impiantistico: «Quadri ed impianti elettrici necessitano di modifiche e sostituzioni ai fini dell’adeguamento normativo e della conseguente certificazione. Sarà realizzato inoltre un sistema di allarme e diffusione sonora Evac ed integrato l’impianto delle luci di emergenza. Sarà rifatto – si legge nel documento a firma Brusi – l’impianto di illuminazione del seminterrato ed inserito un impianto di rilevazione fumi per archivi e magazzini; sarà integrato anche l’impianto idricoantincendio che verrà corredato da una riserva idrica di adeguata capienza».

Non invasivo
Non ci sarà alcun intervento invasivo considerando che non saranno coinvolte le facciate esterne né tantomeno i muri: «Anche le tubazioni dell’impianto antincendio non saranno in traccia ma a vista. Nel fabbricato principale si svilupperanno prevalentemente nel seminterrato con una sola colonna montante centrale». Ci saranno anche opere edili: «Compartimentazione Rei tra il corpo principale e il corpo officine originarie. Tale lavoro – si spiega – serve per suddividere la superficie della scuola in due compartimenti di dimensioni minori di 6.000 metri quadrati». Focus anche sulla sostituzione delle porte, gli infissi esterni ed i pavimenti.

La storia dell’Ipsia
Nel documento c’è poi ampio spazio alla storia dell’Ipsia: «Si disloca su di un’area di circa 7.200 mq dove sono collocati vari edifici che lo costituiscono e che sinteticamente sono: un corpo aule e un adiacente corpo officine originari degli anni ’20, tre corpi officine staccati dai precedenti risalenti agli anni ‘50/’60 ed un corpo aule e palestra realizzato in ampliamento negli anni ’80». I fabbricati più antichi (risalenti al 1909 e al 1917) sono sottoposti a tutela come beni monumentali. Lo stabile è stato di proprietà del Comune fino al 1998, quindi il passaggio alla Provincia per via della legge 23 del 1996. In campo per seguire i lavori c’è anche l’ingegnere Marco Serini, funzionario di palazzo Bazzani.