Da qualche parte un po’ di tensione, su una vicenda che in questoi giorni ne ha accumulata un po’, doveva emergere. E l’occasione è stata il consiglio comunale di lunedì, con l’assemblea di palazzo Spada chiamata a votare sul via libera ad una nuova farmacia in via dei Gonzaga – fra borgo Rivo e Campitello – dopo l’ok della I commissione. E se in commissione il voto era trascorso senza particolari sussulti o rilievi, in consiglio comunale il capogruppo del Pd ha illustrato ben undici emendamenti che hanno fatto irritare il sindaco Stefano Bandecchi, ma pure la presidente dell’assemblea Sara Francescangeli («nessun rilievo in commissione, undici emendamenti qui. Non c’è rispetto»).
Dopo la puntuale illustrazione, il primo cittadino ha preso la parola ‘sull’ordine dei lavori’. Esprimendosi così: «Undici emendamenti… La sinistra dimostra ancora una volta disorganizzazione, nonostante voglia insegnarci come si guidano un Paese ed un Comune. Capisco sempre di più il vostro fallimento. Forse (riferendosi alla questione-farmacia, ndR) dovete proteggere qualche lobby in particolare? Dove sta la ‘porcata’ che avete messo a fuoco? COn il centrodestra abbiamo l’accordo per il consiglio di amministrazione del Servizio Idrico, dopo che con voi è saltato. Conferma che siete buffi e ridicoli. Sulla farmacia, questi ragazzi (chi la andrà ad aprire, ndR) hannoj vinto un bando, nessuno gliel’ha regalata. Anziché aprire 200 metri quadrati, ora saranno costretti ad aprirne di meno. Voi difendete qualcosa di ridicolo e, anzi, mi viene voglia di comprargli e regalargli questo negozio.
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Politicamente – rivolto al centrosinistra, ndR – fate schifo». Poi Bandecchi ha ribadito che «con il SII c’è l’accordo con la destra. La sinistra, a difesa di operai e categorie deboli, si comporta così? Non vi mando a fanculo perché siamo in consiglio e non si può fare. Vado a lavorare». Sponda Dem ci ha pensato il capogruppo Francesco Filipponi ad illustrare gli emendamenti: «La deroga non è corretta ed il locale in precedenza era per il lavaggio degli animali. Inoltre potrebbe essere localizzata a Maratta dove non c’è nessun tipo di servizio farmaceutico e in via dei Gonzaga non ci sono dei parcheggi ‘pubblici’. In più c’è un andamento demografico negativo e la farmacia comunale numero 4 potrebbe perdere fatturato visto che già serve la zona nord della città». Prima della sospensione per la stampa dei documenti, momenti di tensione tra il vicesindaco Riccardo Corridore e il consigliere Pd Pierluigi Spinelli.
Una sospensione di circa un’ora per consentire la stampa degli emendamenti e soprattutto la valutazione – in campo in particolar modo il dirigente Claudio Bedini e la posizione di elevata qualificazione Andrea Giuseppe Stentella – di natura tecnica. Esito? Dieci su undici non ammessi, via libera solo ad una parte dell’emendamento numero 8. Motivo? «Ci sono i pareri negativi e gli emendamenti snaturano l’atto», la sintesi del pensiero della presidente dell’assise Sara Francescangeli. Poi la nuova presa di posizione di Filipponi: «Si crea un pericoloso precedente, mai avvenuto in passato che non fossero ammessi gli emendamenti con un parere negativo dirigenziale. Inoltre il parere delle attività finanziarie era favorevole, non lo dite? Federighi la pensa come me. Andat, legittimamente, ad autorizzare una deroga che farà perdere fatturato alla farmacia comunale numero 4». Ed anche quest’ultimo alla fine si è esposto: «Le opinioni nelle conferenze dei presidenti – c’è stata anche quella nel caos generale – sono riservate. Ho sempre sostenuto che le norme vanno interpretate e mi preme chiarire che il presidente ha facoltà di farlo come meglio ritiene». Partita chiusa? C’è l’approvazione alla deroga al Prg con 18 favorevoli, 4 contrari, 6 astenuti e 1 non espresso.
«Quello che è avvenuto – la nota di Filipponi, Spinelli e Maria Grazia Proietti al termine dei lavori – oggi in consiglio comunale, non ha precedenti almeno nella storia recente, della massima assise cittadina. Non sono stati ammessi alla discussione 10 emendamenti su 11 presentati dal nostro gruppo consiliare, in merito alla delibera riguardante l’istituzione di una nuova farmacia, con pareri tecnici contrari, ma con pareri finanziari positivi e con parere anche esso favorevole, sull’ammissione di due membri dell’ufficio di presidenza su tre. Siamo assolutamente convinti che quando sia aprono nuove attività anche per servizi di farmacia, le stesse possano arricchire l’economia del territorio, ma qualora le scelte di localizzazione come nel caso odierno siano suffragate da prospettive di crescita e da sicurezza per tutto il mercato di riferimento, considerando anche che questo è il quarto interpello di un graduatoria ad esaurimento il cui bando, risale ormai ad un periodo molto lontano nel tempo, ovvero il 2012. Mercato di riferimento, che è quello del servizio farmaceutico, il quale proprio per le sue caratteristiche non è concorrenziale, almeno per la parte delle sue attività relativa alla vendita di medicine. Abbiamo chiesto soltanto di rispettare le caratteristiche e le metrature previste per quella zona dal piano regolatore e dalle norme, non andando in deroga alle metrature, così come ha deciso di proporre la giunta comunale al consiglio. Ancora abbiamo chiesto di garantire sicurezza per il patrimonio comunale indiretto, rappresentato dalla farmacia comunale nella zona nord di Terni, la quale per la sua vicinanza rischierebbe una penalizzazione nel fatturato. Ancora abbiamo fatto presente la mancanza di parcheggi pubblici e la proprietà non comunale della strada di accesso al nuovo esercizio. Abbiamo ritenuto che con alcuni elementi migliorativi, la città avrebbe potuto beneficiare di un nuovo servizio con tutti i crismi del caso. Purtroppo abbiamo riscontrato la solita arroganza di chi preso dai propri insuccessi, usa ogni momento per buttarla in caciara e per dare degli ‘schifosi’ agli altri. Continueremo – concludono – a batterci per servizi migliori, a partire da quelli farmaceutici, in particolare pubblici sempre più vicini alle esigenze dei cittadini ed ovviamente a sostenere le iniziative private, in modo coordinato con le esigenze del territorio».
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