Uffici anagrafe Terni soppressi: per ora niente ripristino

Confronto in III° commissione per gli sportelli di via Puglie e via degli Oleandri: «Problema di personale, difficoltà nel breve periodo». L’appello della De Vincenzi

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di S.F.

Doppio atto con medesimo obiettivo perché il servizio in periferia è utile e, al netto della digitalizzazione in via di sviluppo con l’App Io e lo Spid, è comunque da mantenere. A chiedere delucidazioni sulla chiusura estiva dello sportello anagrafe degli uffici territoriali di via degli Oleandri e via Puglie, a Terni, sono stati i consiglieri di Pd, Senso Civico e Lega: «Nell’immediatezza il ripristino non è possibile perché ci siamo trovati con carenza di personale e la precedenza va data a corso del Popolo», la risposta in sintesi dell’assessore Giovann Scarcia. Per ora non se ne parla, poi si vedrà. Sulla questione – si tratta dei locali delle ex circoscrizioni Cervino ed Est – era stata presentata una petizione dei cittadini lo scorso luglio

LUGLIO 2020, LA PETIZIONE PER RIAPRIRE GLI SPORTELLI DELLE EX CIRCOSCRIZIONI

La sede di via Puglie

L’input e l’impossibilità

Il 23 luglio erano stati Tiziana De Angelis, Francesco Filipponi e Alessandro Gentiletti a depositare l’atto per chiedere il ripristino, quindi cinque mesi dopo – 10 dicembre – si sono fatti avanti i leghisti Federica Apollonio, Valeria D’Acunzo, Giulia Silvani, Federico Brizi, Mirko Presciuttini, Federico Cini, Paolo Cicchini, Francesco Pocaforza e Marco Cozza solo per la sede di via Puglie. Tra le motivazioni indicate nell’estate 2020 dall’esecutivo per la chiusura anche la razionalizzazione della spesa e lo stop ai contratti di locazione per strutture non di proprietà dell’ente: «Ci siamo ritrovati – la spiegazione della Scarcia – con carenza di personale soprattutto per una mancanza di programmazione. Non sono stati considerati i pensionamenti. Per motivi tecnici avrà la precedenza la sede centrale di corso del Popolo rispetto a quelle territoriali: dobbiamo erogare dei servizi che non possono essere esternalizzati. Tutto è condizionato dal bilancio previsionale. Serve costruire – ha aggiunto – un piano del fabbisogno di personale che preveda almeno le sostituzioni di coloro che sono stati collocati a riposo». E dunque al momento tutto fermo: «Ripristinarle subito? Nell’immediatezza no. Semmai in un’ottica programmatoria. A breve sarà attivato il Digipass, un punto di riferimento per gli ‘analfabeti digitali’». Alla fine è stato deciso di lavorare su un documento congiunto.

26 GIUGNO 2020, LA DOPPIA ‘SOPPRESSIONE’ DEGLI UFFICI

La dirigente Emanuela De Vincenzi

La De Vincenzi e le dodici cessazioni

Ad aprire la seduta di III° commissione tuttavia era stata la dirigente agli affari istituzionali e generali Emanuela De Vincenzi. Un intervento particolare il suo, una sorta di appello dopo un breve resoconto: «Le sezioni territoriali in questione sono state chiuse perché i dipendenti andati in pensione, in un caso ho trovato una persona che doveva smaltire molti giorni di ferie e tuttora lo sta facendo in vista del pensionamento. I servizi demografici nell’arco di un triennio hanno avuto dodici cessazioni e ciò ha imposto delle scelte per l’erogazione dei servizi alla collettività; tra l’altro dobbiamo dire che il Covid ha spinto gli uffici ed i cittadini stessi a cambiare le modalità di usufruire dei servizi e di rapportarsi con la pubblica amministrazione. Entro marzo vi è l’obbligo per l’ente di offrire tutti i servizi tramite l’App Io e lo Spid. Attualmente i servizi demografici sono entrati nel sistema Anpr, l’Anagrafe unica per la popolazione residente: fino a due anni fa non esisteva una banca dati del genere.

DIGITALIZZAZIONE, APP E DIRIGENTI: IL ‘PRESSING’ DEL SEGRETARIO GIUNTA

L’assessore Giovanna Scarcia

L’appello sulle certificazioni. Le tabaccherie

Poi il messaggio per i cittadini: «Mi preme dire una cosa. Mi succede spesso di imbattermi nei cittadini in corso del Popolo e alla sezione nord. L’80% dei certificati richiesti non devono essere rilasciati perché con l’emergenza Covid c’è il divieto anche per i soggetti privati: banche, assicurazioni ecc.., tutti obbligati ad accettare l’autocertificazione. Inoltre quando vengono a chiederlo devono pagare l’imposta di bollo da 16 euro: mi è capitato di recente che una società partecipata avesse mandato venti soggetti per una procedura in corso. Non si possono richiedere. Ai singoli cittadini, anche se glielo dici, la marca da bollo la vanno a comprare pur di avere il certificato. Tramite lo Spid, inserendo le credenziali, puoi scaricare tutto. È possibile – ha ribadito – avere il certificato di residenza di chiunque. Sono state fatte comunicazioni a tutti i Caf, sono un punto nevralgico, alle banche e alle Poste. La semplificazione vera passa nel non richiederla». Michele Rossi (Terni Civica) ha allora suggerito di appoggiarsi alle tabaccherie citando gli esempi di Ancona e Lucca: «Mi piace l’idea convenzione. Ma non è attuabile perché non è conforme al trattamento dei dati personali e in tal senso è stata inviata una richiesta di parere al Garante». Perplessità del consigliere di maggioranza.

Gentiletti e Filipponi (foto archivio)

La funzionalità e l’esigenza

Tutti d’accordo sul fatto di tentare la via del ripristino delle sedi: «Fondamentale – le parole di Gentiletti – ricostituire il servizio a livello periferico nelle due ex circoscrizioni territoriali». Stessa linea per la De Angelis: «Siamo indietro con l’online ed i cittadini hanno problemi». Anche Maurizio Cecconelli, capogruppo FdI, va nella stessa direzione: «Il mantenimento sul territorio può coesistere con la digitalizzazione. Teniamo in considerazione la possibilità di destinare risorse a questi uffici per salvare sia l’esigenza dell’amministrazione che quella politica». La certezza è che per ora non ci sarà alcuna riapertura in via Puglie e via degli Oleandri. L’altra è che per avere chance che avvenga occorre mettere mano al piano di fabbisogno triennale del personale.

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