Un altro brutto episodio avvenuto all’interno del carcere di Terni, ai danni di un assistente capo della polizia penitenziaria. A riferirlo è il vice segretario nazionale del sindacato Ugl-Penitenziaria di Terni, Francesco Petrelli che parla di «atto ignobile e incivile». In pratica sabato mattina l’operatore, intento nel giro per acquisire le richieste dei ristretti, è stato bersagliato da un detenuto di origini magrebine che «gli ha sputato addosso, inveendo contro di lui».
La riflessione Petrelli si lancia poi in una riflessione che riguarda tanto gli altri sindacati, quanto la direzione del carcere e la guida della polizia penitenziaria: «In questi giorni di festeggiamenti per il bicentenario del corpo, dell’inaugurazione della sala colloqui per minori, risaltano alla cronaca aggressioni giornaliere agli uomini della penitenziaria dell’istituto di Terni. Alcune volte sono stati strumentalizzati, accaduti per guerre intestine tra sindacati e direzione, ma questa volta parliamo di pura offesa e mancanza di rispetto che supera qualsiasi gesto di violenza più o meno inaudita. La pura denigrazione verso coloro che indossano una divisa. Non è più possibile sopportare e subire gesti del genere da persone ristrette che stanno seguendo un percorso di reinserimento non è accettabile».
«Situazione esplosiva» «Il comandante e il direttore – prosegue il vice segretario nazionale Ugl-Penitenziaria – sono stati allertati, la situazione è a rischio implosione. Troppe tipologie di detenuti e materiale umano esiguo per far fronte ad un’emergenza continua scaturita da un sovraffollamento causato da detenuti sfollati dagli istituti toscani. Ora basta – conclude Petrelli – nell’ultimo anno i poliziotti hanno subìto troppe umiliazioni e non tutti riescono a reagire, vivendo in solitudine il loro disagio».
