di S.F.
Convenzione ‘ponte’ in scadenza e della statalizzazione nemmeno l’ombra al momento. Per l’istituto ‘Briccialdi’ di Terni il percorso non è stato ancora concluso ed ecco che serve correre ai ripari: il Comune ha dato il via libera per la proroga – l’attuale scadenza è fissata al 31 dicembre – fino a quando non sarà completato il processo, più i vari passaggi per gli accordi di collaborazione successivi.
DICEMBRE 2018, LA CONVENZIONE ‘PONTE’ BIENNALE
La statizzazione che non arriva mai
Se ne parla ormai da anni e anche per il 2020 l’iter non sarà ultimato. La speranza di chiudere la statalizzazione a stretto giro era legata al decreto interministeriale del febbraio 2019: all’epoca si parlava della disposizione con atto del Miur entro e non oltre il 31 luglio. Nulla di tutto ciò in quanto il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca non ha emesso nulla. Risultato: «Probabilmente – scrive palazzo Spada – non avverrà entro il 31 dicembre 2020». Il discorso coinvolge anche gli altri sedici istituti.
I DETTAGLI DELLA CONVENZIONE ATTUALE
La proroga

Chiaro che le attività non si possono fermare – didattica, programmazione e personale – e dunque si procede con la proroga della convenzione alle condizioni attuali. Il tutto per il tempo necessario fino alla determinazione della statizzazione: «Prenderà avvio formale solo entro il 2019 e per il processo il decreto legge 24 aprile 2017 – fu specificato due anni fa – ha stanziarto 22 milioni di euro per il 2018, 28,5 per il 2019 e 55 milioni di euro per il 2020; sarà compiuta per la parte finanziaria solo nel 2020 e in base alle norme per l’avvio del processo triennale di statalizzazione implicherà una ridefinizione dei rapporti tra l’istituto e il Comune». C’è ancora da attendere.
«Siamo tranquilli»
La presidente dell’istituto Briccialdi è Letizia Pellegrini: «Siamo tranquilli – sottolinea in merito – perché si tratta di un ritardo per motivi burocratici, non ha riflessi sull’attribuzione finanziaria e non è nulla rispetto all’inferno che c’era prima». L’auspicio è che a stretto giro la ‘partita’ si possa chiudere: «Miur e dipartimento della funzione pubblica stanno trovando l’accordo per la definizione delle piante organiche: non appena ciò verrà inserito nel decreto definitivo, a quel punto si potrà ripartire con l’iter e la sottoscrizione dei concordati. Nel contempo dobbiamo procedere con la proroga per poter utilizzare palazzo Giocosi Mariani ed il personale ‘comandato’».