Terni, una fotografia dell’economia locale

I ‘numeri’ della Camera di commercio e le ragioni di chi osteggia la fusione con Perugia

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di Fra.Tor.

La ‘Giornata dell’economia’ è un appuntamento di analisi economica del territorio e informazione, da parte della Camera di commercio, sui progetti in cantiere per lo sviluppo e il sostegno del sistema delle imprese locali. Venerdì mattina a Terni, il presidente Giuseppe Flamini, ha presentato una relazione sulla situazione economica della provincia e illustrato le direttrici di sviluppo che guideranno l’azione politica e amministrativa dell’ente nel futuro prossimo.

I DATI DIFFUSI DALLA CAMERA DI COMMERCIO

La fotografia del territorio Secondo i dati del ‘Registro imprese’, il 2014 si è chiuso con una ‘tenuta’ del sistema imprenditoriale provinciale. Lieve infatti è la contrazione del numero delle imprese attive (19.016 al 31 dicembre 2014 a fronte delle 19.053 risultanti attive l’anno precedente). Sul lungo periodo, si rileva tuttavia una perdita di ‘solidità’ nel sistema delle imprese della provincia. Performance positive riguardano comunque le società di capitali e le cooperative, che nell’ultimo anno sono incrementate del 4% e del 4,9%.

GIUSEPPE FLAMINI ILLUSTRA I DATI DEL 2014: IL VIDEO

Quattro comparti Nel 2014, il sistema produttivo della provincia di Terni, ha avuto una presenza di società di capitali ancora piuttosto limitata, pari al 21,3% del totale delle imprese registrate, ma in crescita rispetto al passato. Le imprese della provincia di Terni sono maggiormente distribuite in quattro comparti; tra questi prevale il commercio che assorbe oltre il 28% del numero totale, ma non sono numericamente troppo lontani gli aggregati in agricoltura (17,7%), costruzioni (14,6%) e servizi alle imprese (11%). Aumenta dell’1,5% il numero di unità locali operanti nella provincia.

Le unità locali di imprese non umbre, localizzate nella provincia di Terni, sono addirittura il 35%, evidenziando un’elevata capacità del territorio di attrarre attività produttive da altre regioni. Le imprese femminili registrate a Terni nel 2014, sono oltre il 26%, molto al di sopra del valore osservato in Umbria e in Italia. Le imprese giovanili sono il 10,2%, sugli stessi valori osservati a livello nazionale. Sono, invece, numericamente minori le straniere (7,5%), mentre in Italia arrivano all’8,8% del totale.

L’occupazione I dati Inps, rilevati al 30 settembre 2014 e relativi ad un campione che rappresenta il 73% delle imprese attive nella provincia, mostra una forte riduzione dell’occupazione del 3,4% determinata soprattutto dalla contrazione degli addetti ‘dipendenti’ (da sola pari al 4,6%). L’occupazione ha avuto un andamento molto differenziato nelle diverse classi dimensionali di imprese. È diminuita in modo particolarmente forte nelle “micro” aziende (-4,1%) e in modo leggermente minore nelle “medie” (-3,4%). Nelle “grandi” è rimasta praticamente stabile, mentre è aumentata nelle “piccole” di un significativo 2,3%.

Il futuro Tra i progetti già in cantiere alla Camera di commercio, «c’è il rilancio delle piccole imprese operanti nella meccanica – ha spiegato il presidente Flamini -; il progetto europeo ‘Erasmus per giovani imprenditori’; le misure a sostegno delle imprese che intendono partecipare ad Expo e lo stato di avanzamento dell’iter per la costituzione del Centro commerciale naturale».

Aggregazione Con il progetto di sostegno alla meccanica «vogliamo coagulare un nucleo di imprese, ognuna delle quali con delle diverse capacità e specializzazioni produttive che, prese singolarmente, non consentono alle stesse di partecipare a gare di appalto; aggregando le singole specializzazioni aziendali, con il coordinamento di un idoneo supporto manageriale, si potrebbe creare una rete di imprese in grado di offrire un’offerta commerciale di elevato livello».

L’Europa come opportunità di catalizzare risorse. Il prossimo 3 giugno scadrà la candidatura al progetto europeo ‘Cosme – Erasmus per giovani imprenditori’, dove la Camera di commercio è capofila di altri partner istituzionali locali e internazionali per offrire, ai nuovi imprenditori o aspiranti tali, l’opportunità di imparare i segreti del mestiere da professionisti che già gestiscono piccole o medie imprese, con l’obiettivo di sviluppare anche una mentalità internazionale. Per favorire potenziali start-up imprenditoriali, la Camera di commercio ha presentato, negli ultimi due anni, altri tre candidature alla Commissione europea per progetti che hanno coinvolto istituti scolastici per promuovere l’imprenditorialità.

L’Istituto tecnico superiore «Per consentire anche al nostro territorio di sfruttare la grande opportunità offerta da Expo 2015 – ha aggiunto il presidente – abbiamo messo a punto una serie di iniziative. Tra queste lo snellimento di procedure amministrative per le imprese che intendo partecipare all’esposizione universale e la possibilità di abbattere i costi di partecipazione attraverso un apposito bando di contributi». Flamini ha, infine, annunciato l’avvio a Terni, dal prossimo anno accademico, del primo corso in biotecnologie dell’Its – Istituto tecnico superiore – dell’Umbria, corso post diploma che formerà dei super tecnici in sintonia con le richieste di professionalità avanzate dalle aziende.

L’audizione Di Camera di commercio e del percorso di razionalizzazione in fase di discussione, si è parlato, venerdì, mattina anche a palazzo Spada. Italo Federici, Sandro Corsi e Gianluca Bellavigna, in rappresentanza delle associazioni che, nel consiglio della Camera di commercio di Terni, hanno manifestato perplessità riguardo a percorso che potrebbe portare all’accorpamento tra quella ternana e quella perugina, hanno illustrato le proprie motivazioni ai membri della terza commissione del consiglio comunale. Come già fatto anche dal presidente Flamini.

«Non c’è una legge» Quello che di cui si parla, è stato spiegato «è un percorso che non è ancora regolamentato per legge e ci parrebbe davvero curioso prendere delle decisioni affrettate senza conoscere ancora per intero il quadro normativo di riferimento», tanto più che «tra le ipotesi allo studio non c’è solo quella del possibile accorpamento tra Camere di commercio della stessa regione, ma anche tra enti che appartengono a regioni diverse, ma con le quali ci possono essere maggiori opportunità di condivisione di obiettivi».

I consiglieri Unanime, da parte dei membri della commissione, l’opinione che le motivazioni addotte sono ampiamente giustificate e, quindi, «insieme a quelle illustrate in precedenza dal presidente Flamini, è opportuno che il consiglio comunale ne discuta quanto prima».

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