Terni, una nuova sede per il sindacato Ugl

All’inaugurazione anche il segretario nazionale Francesco Paolo Capone

Condividi questo articolo su

Giornata importante, quella di venerdì, per il sindacato Ugl. Il segretario nazionale, Francesco Paolo Capone, accompagnato dall’ex presidente della Regone Lazio, Ranata Polverini, ha prima inaugurato la sede di Terni, guidata da Daniele Francescangeli, per poi far visita a quella perugina, il cui responsabile è Paolo Zaffini.

Capone «L’inaugurazione di una Unione territoriale del Lavoro a Terni – spiega Capone – è estremamente significativa per noi almeno per due aspetti: il primo, più, ovvio è che l’apertura di una sede è sempre sintomo di grande vitalità e attività sul territorio per qualsiasi organizzazione sindacale; la seconda sta nella grande valenza e nel grande impegno che l’Ugl, e in particolare i sindacalisti della federazione dei Metalmeccanici, stanno spendendo per una vertenza di primo livello, quella della Ast di Terni, che si inquadra all’interno di un tema ancora più vasto, il futuro della siderurgia in Italia e per il capoluogo ternano, fortemente dipendente da questa strategica, o almeno così dovrebbe essere considerata, attività produttiva».

PARLA IL SEGRETARIO NAZIONALE FRANCESCO PAOLO CAPONE – L’INTERVISTA

Il Jobs act Per Perugia invece «si stratta di una conferma altrettanto importante – sottolinea Capone – perché da tempo è una realtà della nostra presenza sul territorio». L’occasione è stata utile anche per un confronto diretto sul Jobs Act con il segretario generale dell’Ugl, per il quale «è forte la preoccupazione sulle pesanti ripercussioni che la riforma del governo Renzi avrà per tutto il mondo del lavoro, reso complessivamente più precario e instabile. Certamente le aziende ora hanno le mani davvero libere per licenziare, ma non è così che si creano nuovi posti di lavoro né si rafforzano realtà produttive, piccole, medie o grandi, che hanno intenzione di crescere. I primi dati sugli effetti della decontribuzione e del Jobs Act ce lo confermano: in questo momento è in atto solo un processo di trasformazione da un contratto ad un altro con relativi minori incassi per lo Stato e senza alcuna variazione significativa sul fronte della disoccupazione».

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli