Valeria rinasce con gli amici e la montagna. Ora aiuta gli altri

Terni – Sabato trekking inaugurale con la jolette per l’odv promossa dalla 55enne rimasta disabile dopo un incidente

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di F.L.

Non si ferma la tenacia di Valeria Masala, la 55enne di Terni con origini sarde, che il 30 luglio 2019 perse gamba e braccio sinistri in un incidente stradale in moto, alle porte di Foligno, in cui morì il compagno, il tuderte Paolo Cardoni. Valeria, che grazie all’aiuto delle protesi ha ripreso a praticare trekking, sua grande passione, è tra i promotori di ‘Vera, un’idea di cammino’ un’associazione nata con lo scopo di creare un cammino accessibile ed inclusivo in montagna o in tutti i luoghi impervi, con l’ausilio della jolette.

L’appuntamento

Sabato l’escursione inaugurale – alla quale ovviamente parteciperà anche la stessa Valeria, con una joelette in prestito per l’occasione -, una passeggiata di 12 chilometri tra i panorami e la natura dei monti Sibillini, gratuita e aperta a tutti, da Pieve Torina (Macerata) fino a Monte Cavallo. L’idea di ‘Vera’ nasce dal desiderio della 55enne – che si autodefinisce una «drogata della montagna» – espresso tramite un post su Facebook in cui chiede supporto per salire sul Monte Sibilla. Il messaggio viene percepito, lo scorso settembre, da tre sconosciuti che hanno in comune la passione per il trekking: Elisa Marra (Fridina Lilli), appassionata di trekking, legge il post e si attiva per esaudire il desiderio; Rodolfo Nasini, guida Aigaee, trova la jolette e si mette a disposizione; Alessandro Bianchi, appassionato di montagna ed operatore jolette.

Gli obiettivi

Dopo questa esperienza sul Monte Sibilla, il progetto ‘Vera, un’idea in cammino’ è pensato per offrire – con l’acquisto di una jolette – un servizio ed un supporto su scala nazionale, nelle Marche e in Umbria e in tutto il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, a tutti coloro che vorrebbero godere della bellezza di molti luoghi ma che non possono per le numerose difficoltà e diversità a 360°. «Oltre ad acquistare la jolette e metterla a disposizione di chi lo volesse, l’obiettivo dell’associazione è anche quello di fare formazione tra i volontari per promuovere l’accessibilità non solo in montagna ma in tutti i luoghi impervi, dai borghi medievali ai castelli ai promontori sul mare», spiega Valeria, che è presidente della neonata organizzazione di volontariato. Inoltre l’associazione punta a creare una rete di rifugi accessibili. «Ho capito che è stupido pretendere di fare tutto quello che facevo prima, ma molto altro posso fare», conclude Valeria.


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