Terni, vertenze ‘unite’ in una città che soffre

Lavoratori di Treofan e Sangemini – con la solidarietà di tanti altri colleghi di realtà industriali del territorio – in piazza sabato mattina

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di Federica Liberotti

Corso Tacito e i luoghi simbolo delle istituzioni cittadine sono tornati a riempirsi, sabato mattina a Terni, di lavoratori e bandiere sindacali, in occasione della mobilitazione organizzata da Flai e Filctem Cgil, Fai e Femca Cisl, Uila e Uiltec Uil, Ugl chimici per alzare l’attenzione intorno alle due vertenze che stanno segnando questo finale di 2020, quelle di Treofan e Sangemini. Proprio i lavoratori dell’azienda del polo chimico, messa in liquidazione da Jindal, hanno aperto il corteo di circa 300 persone che da palazzo Spada ha raggiunto la prefettura. Subito dietro di loro i ‘colleghi’ del sito delle acque minerali – in attesa del piano concordatario di Acque Minerali d’Italia -, e poi le rappresentanze di altre aziende del territorio, come Ast, Alcantara, Eskigel (Beaulieu, Eskigel, O-I Italy, Exolon Group, Novamont altre ancora che hanno espresso la loro solidarietà ai lavoratori in lotta). In prima fila anche i sindaci dei Comuni coinvolti, a partire da quelli di Terni, Sangemini e Acquasparta, Latini, Clementella e Montani, oltre a molti politici di tutti gli schieramenti.

Appelli e unità

«Treofan non si tocca, giù le mani» è il grido che si è alzato più frequentemente dal corteo, ma la manifestazione ha voluto non solo fare da cassa di risonanza anche alle incertezze dei dipendenti della Sangemini, ma più in generale creare un fronte unito tra i lavoratori delle principali realtà industriali del territorio della chimica e dell’alimentare, pur in situazioni molto diverse le une dalle altre. «Vogliamo solo lavorare, la gente come noi non molla mai» altri cori urlati sotto la prefettura. Qui tre rappresentanti delle rsu della Treofan si sono incatenati simbolicamente per qualche minuto. «Incatenati da scelte istituzionali sbagliate e sciacallaggi» hanno detto, chiedendo alla politica di «non ripetere gli errori del passato». «Pregate per noi lavoratori e le nostre famiglie, che tra qualche giorno o settimana non avranno più un lavoro» l’appello finale. Due delegazioni sindacali delle due aziende sono state poi ricevute dal prefetto Emilio Dario Sensi, che ha assicurato di essersi attivato per portare le rispettive vicende all’attenzione dei massimi livelli ministeriali e governativi. Per i lavoratori Treofan l’obiettivo è portare a galla le irregolarità di varia natura perpetrate da parte di Jindal, costringendo la multinazionale a cedere il sito, piuttosto che liquidarlo. Quelli della Sangemini chiedono di conoscere quanto prima il piano di Ami, anche questo invitato a fare un passo indietro qualora non ci siano più le condizioni per assicurare un futuro allo stabilimento. Ma il tempo, per entrambe le vertenze, stringe e la consapevolezza è che «solo compatti si possono vincere le battaglie».

LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE A TERNI

LE VOCI DELLA PROTESTA – VIDEO

LAVORATORI INCATENATI SOTTO LA PREFETTURA – VIDEO

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