Terni, parte la ‘vita’ del mercatino allo Staino

Martedì il via libera definitivo per il trasferimento d’emergenza. Ultimi preparativi, ma molti dubbi e critiche tra gli ambulanti

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Il layout

Arrivederci Foro Boario in anticipo, via libera da mercoledì 27 maggio. Il mercatino settimanale – aperto a tutti gli ambulanti, settore alimentare e non – si sposta subito seppur con tutte le difficoltà del caso e la necessità di adeguarsi al nuovo contesto: martedì nel primo pomeriggio è stata firmata sia la delibera di giunta specifica che la nuova ordinanza. «La soluzione che siamo riusciti a individuare per questa rilocalizzazione provvisoria – le parole dell’assessore Stefano Fatale – è la migliore possibile in questa fase d’emergenza, perchè, considerate le dimensioni del piazzale (quello normalmente destinato agli spettacoli viaggianti, il luna park e i circhi che non si svolgono nel periodo estivo) sarà possibile rispettare tutte le normative sul distanziamento. Ad ogni banco infatti sarà assicurata un’area di 10×4,5 metri. Ogni area sarà distanziata di due metri dall’altra e sarà anche possibile realizzare corsie di sei metri di larghezza per i cittadini che si recheranno a fare acquisti. Si tratta inoltre di una soluzione che è stata discussa con le associazioni di categoria del commercio, dell’agricoltura e dei consumatori e che consente di mantenere il mercato a ridosso del centro e in un’area servita da sufficienti parcheggi». Sarà la polizia Locale ad occuparsi della vigilanza, «mentre saranno assicurati l’acqua corrente e i servizi igienici».

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Molti dubbi tra gli ambulanti: rischio flop

Qualche ambulante è andato di persona a verificare la situazione di persona nel pomeriggio di martedì e la sensazione non è stata delle migliori. Vuoi per la presenza di rifiuti – qualcosa è stato rimosso, ma della sporcizia resta e va ultimata la pulizia – o per il contesto generale, senza asfaltatura: c’è il rischio di un debutto ‘flop’. «Da mercoledì alimenti al gusto di polvere e abiti sporchi prima ancora d’indossarli», viene sottolineato con ironia. «E già, nessuno ha pensato di mettere gli operatori nelle condizioni giuste per lavorare, ma l’area andava liberata». Tempo di adattamento per tutti.

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