«Credo proprio che per la prossima primavera potremo riconsegnare il parco alla città ». Le parole sono dell’ex assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari e fanno riferimento alla riqualificazione dei giardini di via dell’Argine. C’è un problema: risalgono al 29 giugno 2016 e di riconsegne, dopo oltre un anno perso, nemmeno l’ombra. Qualcosa ora sembra muoversi: l’amministrazione comunale ha affidato in via definitiva le opere ad una ditta romana. Ci è voluto un po’ – eufemismo – di tempo, ma forse si parte.
VIA DELL’ARGINE: TUTTO FERMO E ANNO PERSO e LE FOTO DEL DEGRADO
I lavori e il ribasso Il progetto prevede anche «la realizzazione di un percorso ciclabile e di uno pedonale lungo via dell’Argine nel tratto che va dalla via Campofregoso al sottopasso di via Centurini, a fianco dell’area verde, e la realizzazione di un giardino e di un percorso pedonale delimitato da staccionata in legno, intervallato da piazzole con panchine e un tavolo pic-nic coperto da un gazebo in legno». A ciò si aggiunge la pulizia dell’area da piante infestanti. Tutto sulla carta, perché poi stime e tempistiche sono cadute nel vuoto: «Il Rup – si legge nella determina – ha accettato il 14 aprile i giustificativi presentati dalla ditta in merito alla propria offerta risultata anomala e proclamava l’aggiudicazione provvisoria con un ribasso del 39.870%». E quindi lavori affidati per 165 mila e 240 euro.
L’APPROVAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO DA OLTRE 260 MILA EURO E LE STIME, GIUGNO 2016
L’affidamento e il nulla osta antimafia Nell’ultima determina dirigenziale a firma del responsabile del procedimento, l’architetto Piero Giorgini, e del dirigente comunale Marco Fattore, viene ripercorso l’iter del progetto: dall’ok della giunta per il progetto esecutivo al bando di gara, passando per i primi contatti (22 febbraio) con la prima classificata. E via di controlli e richieste di documenti, fino allo step conclusivo: il Comune, dopo non aver ricevuto comunicazioni dalla Prefettura di Roma in merito al nulla osta antimafia, ha dato il via libera. La volta buona? Non resta che attendere.