di S.F.
Prima l’incidente mortale dello scorso ottobre, poi l’atto del consiglio comunale del 20 gennaio e ora il sopralluogo della I commissione per capire il da farsi. ‘Visita’ nella mattinata di giovedì tra via Montegrappa, via Vodice e via Bligny per le modifiche della viabilità nell’area. Tra le ipotesi c’è il ripristino del doppio senso lungo via Piave, come emerso nel corso del confronto.
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In sostanza il gruppo si è mosso dopo quanto accaduto in autunno. In azione anche l’assessore Marco Iapadre e il funzionario con elevata qualificazione Stefano Carloni, colui che materialmente studierà il da farsi. In primis – situazione lampante – tutti hanno notato l’assenza di segnaletica orizzontale, lo stato non proprio ottimale dei marciapiedi e le soste in punti pericolosi. Vale a dire a ridosso dell’incrocio Bligny-Montegrappa-Vodice. In che direzione si va?
«Cerchiamo di ‘scaricare’ il traffico attuale lungo questa direttiva, viene utilizzata per andare – le parole di Iapadre sul posto – in zona Cesure. Da quando c’è la pista ciclabile in via Lungonera la situazione è peggiorata e magari si potrebbe farla diventare una viabilità di quartiere». Come? «Ripristinando il doppio senso in via Piave», una delle soluzioni prospettate. Dove al momento c’è una corsia riservata agli autobus.

Una signora residente in zona si è inserita nel contesto del sopralluogo e ha spiegato che, fino a qualche anno fa, la caotica situazione attuale non c’era: «Problemi da quando è stato cambiato il senso di marcia. Prima si entrava in via Bligny e l’incrocio non c’era perché si poteva andare in tutte e tre le direzioni», ha spiegato. «C’era il senso unico». Focus anche sulla necessità di maggior presenza della polizia Locale. «Le strisce a terra? Qua non ci sono mai state». Bene.

Iapadre ha poi ipotizzato che, una volta resa la viabilità interna di quartiere su questo asse, potrebbero essere installati dei dossi a ridosso dell’incrocio: «Se si può fare? Credo di sì perché a quel punto non sarebbe una via principale per i passaggi dei mezzi di soccorso». Se e come si interverrà lo si vedrà più avanti.