TerniEnergia, ‘ok’ ad un bilancio complicato

Il documento rappresenta le criticità che hanno portato all’avvio del piano di risanamento. Sancita l’uscita dal segmento Star di Borsa Italiana

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Il consiglio di amministrazione di TerniEnergia Spa, smart company di Nera Montoro (Nrni) parte del Gruppo Italeaf, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.

Numeri 64 milioni di euro i ricavi dell’esercizio 2017, pari al -24% rispetto al 2016, quando erano stati 84,1 milioni. Una flessione che – spiega la società in una nota – «è attribuibile in prevalenza alla flessione dell’attività di EPC, interrottasi a partire dal secondo semestre». L’Ebitda (margine operativo lordo) si attesta a 2,2 milioni di euro (era di 17,3 milioni al 31 dicembre 2016). L’Ebitda Margin è pari al 3,5%, in diminuzione del 20,6% rispetto all’esercizio 2016. Il risultato operativo netto (Ebit) è di -33,5 milioni di euro (8,1 milioni al 31 dicembre 2016). La posizione finanziaria netta è pari a 89,8 milioni di euro (93,9 al 31 dicembre 2016), in miglioramento del 4,3%. Il patrimonio netto è di 21 milioni di euro (57,5 milioni al 31 dicembre 2016, con una riduzione del 63,4% in ragione delle perdite e conseguente applicazione dell’articolo 2446 del codice civile) e tiene conto anche delle azioni proprie detenute in portafoglio, che ammontano ad 1.012.224.

Risultati industriali «Al 31 dicembre 2017 – spiega TerniEnergia – il numero complessivo di impianti fotovoltaici costruiti da TerniEnergia, dall’inizio delle attività, è pari a 274 con una capacità cumulata di 403 Mega Watt (di cui 30 MWp detenuti al 100% dalla società e 11,5 MWp in joint venture). Nel settore ambientale sono operativi gli impianti di trattamento e recupero degli pneumatici fuori uso (Pfu) di Nera Montoro e Borgo Val di Taro, di biodigestione e compostaggio GreenAsm e, infine, di depurazione delle acque di falda di Nera Montoro. Gli impianti Pfu hanno trattato complessivamente 13.600 tonnellate di pneumatici, recuperando 2.070 tonnellate di acciaio armonico riutilizzato dalle acciaierie per seconda fusione, ed hanno commercializzato in 14 paesi 9.810 tonnellate di polverino e granulo di gomma».

Via dal segmento Star di Borsa Italiana Sempre venerdì il cda TerniEnergia Spa ha deliberato di porre in essere tutti gli adempimenti necessari ed opportuni per richiedere il passaggio dal segmento Mta-Star all’Mta di Borsa Italiana: «La società ha ritenuto che, in questo momento di riorganizzazione, la collocazione sul segmento Star non sia ideale in quanto risulta prioritario concentrare tutta l’attenzione e le risorse aziendali sulla realizzazione del piano di risanamento e rilancio. La società conferma, tuttavia, di non voler venir meno a quelle pratiche ormai consolidate al proprio interno che, pur divenendo non più degli obblighi in seguito all’uscita dallo Star, rispondono ad esigenze di trasparenza  garanzia per tutti gli investitori, come per esempio l’adeguata presenza di amministratori non esecutivi ed indipendenti all’interno del cda e l’aggiornamento costante e tempestivo del sito aziendale per dare modo a tutti gli investitori di essere costantemente informati circa l’andamento dell’azienda».

Il piano di risanamento «Nei prossimi mesi il gruppo – si legge nella nota diffusa – sarà impegnato a dare attuazione al piano di risanamento e rilancio (l’advisor finanziario è la KPMH Advisory Spa, ndR) volto a perseguire, nel medio periodo, la trasformazione della società in una smart company e il superamento dell’attuale situazione di tensione finanziaria. Il Piano si fonda su tre pilastri: dismissioni, razionalizzazione e riposizionamento strategico».

In vendita «Il piano prevede la dismissione delle attività inerenti il fotovoltaico ed il Clean Tech. In particolare la cessione di una quota di controllo del ramo d’azienda EPC e O&M (volto alla realizzazione e manutenzione di impianti fotovoltaici), la cessione impianti di produzione di energia fotovoltaica (detenuti direttamente ed indirettamente per tramite di SPV), la vendita degli impianti di trattamento e recupero dei pneumatici fuori uso, di depurazione di rifiuti liquidi di Nera Montoro, del biodigestore di Nera Montoro, di quello in costruzione a Calimera e del pirogassificatore di legno vergine di Borgosesia».

Razionalizzazione e riposizionamento «La riorganizzazione del gruppo si strutturerà attraverso la cessione delle società legate agli asset di cui al primo punto (dismissioni) e una razionalizzazione dei costi di struttura per effetto delle sinergie derivanti dalle fusioni e dalla politica di dismissioni. Il piano prevede una decisa valorizzazione dei punti di forza tecnologici del gruppo, mediante lo sviluppo e il potenziamento delle linee di business consulting, industry, smart mobility e digital energy ad alto contenuto tecnologico, prevalentemente basate sulle attività attualmente in capo a Softeco. Il turnaround della società si fonda sulla trasformazione del settore energetico verso modelli di generazione distribuita che comporta un peso crescente nelle componenti smart nelle reti di produzione, trasmissione e distribuzione dell’energia».

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