Terremoto, a Norcia è ‘vietato’ protestare: «Via i lenzuoli bianchi»

Mentre si avvicina il quinto anniversario del terremoto 2016, il sindaco Alemanno pubblica un avviso che fa discutere

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di P.C.

Nei giorni in cui a Norcia andava in scena la due giorni del Glocal Economic Forum ESG89, è passata in sordina una decisione dell’amministrazione comunale circa l’obbligo di rimuovere gli striscioni di protesta affissi due anni fa nell’ambito della iniziativa dei ‘lenzuoli bianchi’, con cui molte famiglie vittime del terremoto protestavano per i ritardi nella ricostruzione privata.

Termine perentorio il 6 agosto

L’avviso – pubblicato sul sito ufficiale del Comune di Norcia – è perentorio e minaccia conseguenze per chi non ottempera: entro il 6 agosto i lenzuoli dovranno essere tolti dai balconi. «Decorso tale termine – si legge – verrà dato mandato agli uffici competenti di procedere alla rimozione coatta degli striscioni ritenuti irregolari, con l’addebito delle spese sostenute e la sanzione ai sensi del Regolamento Comunale per l’applicazione del Canone Unico Patrimoniale».

«La protesta può ritenersi conclusa»

A suscitare perplessità la considerazione, contenuta nell’avviso, secondo la quale la protesta protesta dei ‘lenzuoli bianchi’, indetta e promossa dal Comitato Rinascita Norcia ad aprile 2019, «a distanza di oltre due anni può ritenersi conclusa». Come se possa essere l’amministrazione comunale a decidere non tanto la regolamentazione delle manifestazioni di protesta (cosa legittima) ma il sentimento popolare che porta a tali proteste. Da qui l’ordine ai cittadini, qualora non avessero ad oggi ancora provveduto, a rimuovere detti lenzuoli e striscioni affissi in diversi luoghi della città.

A giugno l’incarico all’avvocato contro i commenti social

L’avviso segue a stretto giro la delibera con cui l’ente affidava a un legale esterno l’incarico di tutelare l’ente da critiche ‘potenzialmente diffamatorie’ espresse sui social. Anche in questo caso, fatta salva la legittimità della tutela e della difesa contro le diffamazioni e le ingiurie, la decisione dell’amministrazione comunale guidata da Nicola Alemanno era stata presa come una insofferenza nei confronti delle critiche e delle lamentele che arrivano dai cittadini, giunti ormai quasi al quinto anniversario dal sisma.

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