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Home » Terremoto a Norcia: «Viviamo un incubo»

Terremoto a Norcia: «Viviamo un incubo»

di Francesca Torricelli
15 Novembre 2016
in Apertura 5, Attualità, In evidenza, Politica, Terremoto 2016
Tempo di lettura: 5 minuti di lettura
Norcia

Norcia

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di Fra.Tor.

«Partiamo da una certezza, almeno questa: siamo vivi e stiamo bene. Ma dal terremoto dello scorso 24 agosto stiamo vivendo in un incubo». Lo sfogo è di Laura e Massimo, moglie e marito che con le due figlie hanno dovuto lasciare la loro casa a Norcia e trasferirsi in Puglia.

terremoto-norcia-fabio-toni-20161102-0036L’inizio dell’incubo Laura e Massimo vivevano in una casa di proprietà fuori dal centro storico di Norcia. «Dopo le prime scosse di terremoto ad agosto – racconta Laura ad umbriaOn -, purtroppo, la nostra casa è stata dichiarata inagibile e siamo stati costretti a lasciarla. Abbiamo preso tutte le nostre cose, tranne i mobili ovviamente, e richiedendo alla Regione Umbria il ‘contributo di autonoma sistemazione’, abbiamo preso in affitto una casa nel centro di Norcia».

GLI SFOLLATI A PERUGIA – LE INTERVISTE DI UMBRIAON

Nuove tremende scosse Ma questo era solo l’inizio dell’incubo di questa famiglia umbra. «Il terremoto, purtroppo, non ha voluto proprio dare tregua al centro Italia e, infatti, la mattina del 30 ottobre è tornato a farci ‘visita’, più forte e cattivo di prima. Una paura tremenda, mi creda, questa volta credevamo veramente di non farcela. Con Massimo, mio marito, abbiamo preso le nostre figlie e siamo scappati. Via da quella ‘nuova’ casa nella quale avevamo appena ritrovato un minimo di normalità e serenità».

norcia-terremoto-sismaLa fuga Laura e Massimo, da quella triste domenica mattina, non hanno più niente. «La casa in cui eravamo in affitto da appena due mesi – spiega Laura – si trova nella ‘zona rossa’ di Norcia, da quello che so è rimasta in piedi, ma non ci è stato consentito entrare. Grazie all’aiuto dei vigili del fuoco, siamo riusciti a prendere qualcosa, siamo saliti in macchina e siamo fuggiti via. Ci siamo diretti in Puglia, nella città natale di mio marito. Qui abbiamo preso in affitto un’altra casa, abbiamo iscritto le nostre figlie a scuola e credo che rimarremo fino a giugno, per permettere alle ragazze di finire l’anno scolastico».

GLI SFOLLATI A TERNI – LE INTERVISTE DI UMBRIAON

Dramma nel dramma La voce di Laura fino a questo punto del racconto è stata calma e pacata, anche un po’ triste e amareggiata. Ma improvvisamente cambia, alza un po’ il tono, è delusa e arrabbiata Laura. «Il bello arriva ora – esclama – perché in tutto questo dramma che noi e le nostre figlie abbiamo vissuto, del ‘contributo di autonoma sistemazione’ destinato ai cittadini la cui abitazione è stata distrutta in tutto o in parte, oppure è stata sgomberata in seguito al terremoto, non c’è traccia e nessuno sa darci una risposta».

terremoto-sisma-polizia-vigili-norcia-20161101-0032«Siamo fortunati» Laura e Massimo si sentono abbandonati. «Fino ad oggi siamo stati zitti, sinceramente avevamo altro a cui pensare, ovvero trovare un posto sicuro in cui far vivere le nostre figlie. Ma ora abbiamo bisogno di risposte. Noi siamo fortunati perché ci siamo potuti permettere di pagare la caparra per un nuovo appartamento e pagare la scuola per le figlie, ma chi questo non se lo può permettere come fa. So di gente che vive ancora in macchina o nei camper, ma stiamo scherzando? Siamo abbandonati da tutti. Gli unici angeli sono i vigili del fuoco che rischiano ogni giorno la vita anche solo per accompagnarci nelle nostre case a prendere qualche oggetto di prima necessità. Ma per tutto il resto, chi ci risarcisce?».

Il ‘contributo di autonoma sistemazione’ è una misura destinata alle famiglie e al singolo cittadino la cui abitazione è stata distrutta in tutto o in parte, oppure è stata sgomberata in seguito al terremoto che, lo scorso 24 agosto, ha colpito l’Italia centrale. Il contributo è di 200 euro al mese per ogni persona che risiede nell’abitazione, fino a un massimo di 600 euro mensili. Se il nucleo familiare è composto da una sola persona, il contributo è di 300 euro. Per famiglie con persone di età superiore ai 65 anni, portatrici di handicap, o disabili (con percentuale di invalidità non inferiore al 67%), è concesso un ulteriore contributo di 200 euro al mese per ognuna della persone indicate, anche oltre il limite massimo dei 600 euro previsti per nucleo familiare.

Nicola Alemanno alla Camera
Nicola Alemanno alla Camera

Il sindaco Nicola Alemanno, che lunedì mattina – insieme ad altri 600 primi cittadini di tutta Italia, tra i quali anche quelli dei Comuni che, come il suo, sono stati massacrati dal terremoto – ha preso parte all’assemblea organizzata dalla presidente Laura Boldrini, che nelle zone terremotate è stata di persona, è andato al cuore del problema: «C’è l’assoluta necessità di fare presto, utilizzando strumenti reali e concreti».

IL SINDACO NICOLA ALEMANNO INTERVISTATO DA UMBRIAON – IL VIDEO

I tempi Per il sindaco «quello che serve sono risposte immediate da dare ai cittadini, evitando che la burocrazia rallenti l’iter delle cose da fare. Sappiano che tanto poi saremo processati – ha detto deciso – perché ora stiamo spendendo soldi pubblici, ma almeno permetteteci di ricostruire le nostre città».

terremoto-sisma-polizia-vigili-norcia-20161101-00131I sopralluoghi Secondo dati aggiornati al 16 ottobre, nella città di San Benedetto sono state 3.164 le domande di sopralluogo per la verifica dell’agibilità degli edifici. Al momento sono stati effettuati 2.321 sopralluoghi che hanno verificato l’agibilità di 806 edifici; l’agibilità con rischio esterno di 186 edifici; l’inagibilità di 154 abitazioni; l’inagibilità con rischio esterno di 27 abitazioni; l’agibilità parziale di 67 edifici; l’agibilità parziale con rischio esterno per 4 edifici; l’inagibilità totale di 355 edifici; l’inagibilità totale e il rischio esterno per 126 edifici. Per quanto riguarda le ordinanze sono state trattate 577 schede Aedes (schede di rilevamento del danno della Protezione Civile) ed emesse alla data del 16 ottobre 479 ordinanze.

Sul piano dell’assistenza alla popolazione sono ospitate nelle strutture ricettive 275 persone per complessivi 113 nuclei familiari. Le domande per il contributo dell’autonoma sistemazione (Cas) pervenute fino a questo momento sono 351, equivalenti a 351 nuclei familiari per un totale di 853 persone. Sono stati richiesti, inoltre, 118 Sae (Strutture abitative emergenziali), mentre le attività commerciali che dovranno essere delocalizzate sono complessivamente 19 e spaziano dalle attività ricettive al confezionamento delle lenticchie, dall’abbigliamento alla ristorazione.

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