Terremoto e ‘casette’: «Vietato fare da soli»

L’odissea della famiglia Coccia che dopo aver presentato i moduli per installare un prefabbricato si è vista negare la possibilità di dormire in una struttura mobile

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di L.P.

E’ una fase convulsa quella che Norcia sta vivendo in questi giorni. Le prime piogge, il primo freddo, l’inizio della scuola in tenda. E una ricostruzione che sembra sempre più lontana. Ci sono poi quelle strane contraddizioni che lasciano dubbi e perplessità. Come la vicenda che ha interessato la famiglia Coccia, costretta a dover rinunciare a un prefabbricato offerto da un imprenditore benevolo del bergamasco.

Terremoto Norcia (28)La vicenda Subito dopo il terremoto, per caso, il marito della signora Paola viene intervistato da Bergamo Tv. La loro abitazione, fortunatamente, non ha riportato grossi danni ma casualmente qualche giorno dopo l’intervista vengono contattati da tantissima gente e, addirittura, viene prestato loro un camper dove stare per tutto il tempo necessario. «C’è stato dato in prestito da alcune famiglie del nord Italia, ce lo hanno fatto recapitare direttamente qui a Norcia». Non solo, qualche giorno dopo a prendere contatti con i Coccia è un imprenditore privato del bergamasco che ha proposto loto l’usufrutto gratuito di alcuni moduli abitativi utilizzati dopo il terremoto in Emilia del 2009.

Terremoto Norcia (25)L’odissea «Ci ho pensato qualche giorno, le scosse proseguivano e vivendo noi al terzo piano di un appartamento, ci serviva solo un terreno dove installare la casetta. Ci ho riflettuto su e assieme a mio marito abbiamo cercato una soluzione dal momento che il piano regolatore qui, nonostante sia zona sismica, non prevede case in legno». Intanto Paola si informa in Comune e viene a sapere che in quei giorni erano stati distribuiti negli studi tecnici della zona e ai cittadini dei moduli da compilare per fare la richiesta di installazione temporanea di moduli di legno o prefabbricati proprio perché era iniziato il periodo dell’emergenza. «Non avendo un terreno di proprietà abbiamo cercato e chiesto in giro, mio papà geometra ha ipotizzato un progetto urbanistico per posizionare questa casetta e quando abbiamo trovato lo spazio adatto sono andata in Comune a riconsegnare i moduli».

Terremoto Norcia (27)Dietrofront Nel frattempo, però, Paola scopre che quei moduli non valgono più niente. Non vengono più accettati: «Sconvolta ho chiesto in giro come mai, mi hanno spiegato che a Norcia le casette non si possono installare neanche temporaneamente. Solo chi ha un terreno di proprietà può farlo, per un breve periodo e salvo poi smantellare tutto nel momento in cui finisce la fase di emergenza». Come alla signora Paola, è stato risposto così a tante altre famiglie, anche a chi la casetta di legno l’aveva già acquistata di tasca propria. «E’ successo il finimondo, non ci possono impedire di pensare alla nostra sicurezza. Dal Comune ci hanno detto che è intervenuta la Regione a ritirare i moduli perché non era stata concessa nessuna autorizzazione in deroga».

Un centro di assistenza

Un centro di assistenza

Città in ginocchio Quindi restavano le tende, per chi ha potuto acquistarle o già ne aveva, oppure il dormitorio nelle palestre come quello di porta Romana ora in via di sgombero. A Norcia la gente adesso si sposterà in albergo, ma a rimetterci sarà l’intera comunità. «Norcia è in ginocchio. Si sono affrettati a dire, la notte stessa del sisma, che non era successo niente e che le case erano ancora tutte in piedi. E invece ancora devono finire i sopralluoghi e quindi la conta degli sfollati è solo parziale. Io sono rientrata a casa ma ci sono persone che ancora dormono al centro operativo e non sanno dove andare. In attesa che tra 7 mesi arrivino i moduli abitativi previsti dalla Protezione civile, nel frattempo quelli messi a disposizione dai privati potevano essere utili per affrontare l’inverno».

Protezione civile Per il vicesindaco Altavilla, però, non c’è niente da fare. «Nelle fasi di emergenza è la protezione civile che segue la situazione secondo il proprio protocollo – spiega – e noi non possiamo lasciare che la gente si organizzi da sola, bisogna gestire l’emergenza. Ci hanno assicurato che le casette arriveranno, la popolazione deve essere paziente, non abbandoneremo nessuno».

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