Terremoto, Junker: «Verrò a Norcia»

Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claud Juncker, scrive a Catiuscia Marini: «Confermo l’impegno a sostenere la ricostruzione della basilica di San Benedetto»

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San Benedetto di Norcia

San Benedetto di Norcia

«Confermo l’impegno a sostenere la ricostruzione della basilica di San Benedetto a Norcia, che spero possa essere completata il più rapidamente possibile». E’ quanto ribadisce il presidente della Commissione Europea, Jean-Claud Juncker, in una lettera alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che all’indomani dei gravi eventi sismici aveva a sua volta scritto al presidente della Commissione per chiedere un impegno diretto dell’Unione Europea per la ricostruzione post sisma, ed in particolare per la Basilica di San Benedetto, simbolo dell’Europa.

I VIGILI DEL FUOCO AL LAVORO SULLA BASILICA – IL VIDEO

san-benedetto-norcia-sisma-terremoto2232Junker Il presidente della Commissione scrive che «i servizi della Commissione europea hanno già preso contatto con le autorità italiane per discutere le misure che potranno essere finanziate attraverso il Fondo di solidarietà e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, che potranno fornire – aggiunge – un aiuto concreto per la ricostruzione, la messa in sicurezza degli edifici pubblici e il rilancio delle attività produttive. Ho già evidenziato l’alto valore simbolico della basilica di San Benedetto da Norcia, non solo dal punto di vista storico e artistico – scrive il presidente Juncker – ma soprattutto perché il suo nome è legato a quello del Santo protettore d’Europa. Per questo confermo l’impegno a sostenere la ricostruzione della basilica, che spero possa essere completata il più rapidamente possibile». Infine, Juncker si dice speranzoso «di poter accogliere il Suo invito a visitare la zona colpita dal terremoto ed in particolare Norcia, non appena i miei impegni istituzionali lo consentiranno».

L’attività Nel frattempo sono 173 le squadre di tecnici ed esperti abilitati in campo oggi per le verifiche di agibilità con procedura Fast (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto) sugli edifici privati. Secondo i dati forniti dalle Regioni alla Dicomac, aggiornati al 19 dicembre, le squadre hanno effettuato complessivamente 38.152 verifiche su edifici privati: 18.070 nelle Marche, 13.334 in Umbria, 5.664 in Abruzzo e 1.084 nel Lazio. Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 16.982, mentre sono 11.570 gli esiti di “non utilizzabilità” per temporanea, parziale o totale inagibilità, oltre a un totale di 1.113 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano “non utilizzabili” per solo rischio esterno. A questi si aggiungono 8.487 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili e, pertanto, sono necessari ulteriori sopralluoghi.

L’Umbria In particolare, nella Regione Umbria su oltre 13 mila verifiche effettuate sono 9.667 gli esiti attribuiti: risultano 6388 edifici agibili (il 66% degli esiti) e 330 “non utilizzabili” per solo rischio esterno, mentre sono 2949 gli esiti di “non utilizzabilità”. Sono infine poco piu’ di 3.600 i sopralluoghi che risultano senza esito.

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