di Marco Torricelli
L’amninsitratore delegato di Ast, Lucia Morselli, dovrà presentarsi – mercoledì 18 alle 14 – davanti alla commissione industria del Senato.
L’audizione L’iniziativa è del presidente della commissione, Massimo Mucchetti e a renderlo noto è il senatore Gianluca Rossi (Pd), che spiega che «in quella occasione si verificherà il processo di applicazione dell’accordo sottoscritto a palazzo Chigi tra TK-Ast e il ministero dello sviluppo economico. Inoltre, potremo prendere atto anche dei progressi che stanno facendo i piani e gli accordi di riorganizzazione del sistema produttivo interno ed infine le relazioni con le aziende dell’indotto». Rossi, poi, ricorda che conclude che «anche alla luce della mozione del Partito Democratico approvata a larga maggioranza dal Senato e riguardante AST, il parlamento resta un luogo di confronto fondamentale sulle sorti di uno dei siti più importanti per la siderurgia europea».
Sindacati a confronto Proprio per puntare i riflettori sulla situazione dell’indotto Tk-Ast e delle migliaia di lavoratori coinvolti, il coordinamento delle Rsu/Rsa di Cgil, Cisl e Uil di Terni hanno organizzato, per lunedì 16 alle 10, presso la sala degli Edili (in zona Fiori) un ‘attivo’ dei delegati al quale parteciperanno i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Mario Bravi, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini.
L’allarme Le Rsu della Società delle fucine, intanto, «registrano il perdurare di segnali parzialmente negativi ed assolutamente preoccupanti, rispetto all’andamento di prospettiva della Società delle Fucine.Tali segnali, spiegano i delegati di base, «inseriti in un quadro generale in cui emergono anche difficoltà di relazioni sindacali, non si evidenziano principalmente dal punto di vista dei volumi produttivi seppur non particolarmente significativi, ma essenzialmente con riferimento ai più importanti aspetti qualitativi del prodotto, che da quanto ci viene riferito, seguono da lungo tempo un costante trend di negatività, che se non contrastato con un’azione importante e con strumenti adeguati, rischia sostanzialmente di generare effetti devastanti per il positivo mantenimento produttivo della società».
Gli infortuni Ad aumentare ulteriormente la preoccupazione sono senza dubbio, «gli indicatori riguardanti i fondamentali ed irrinunciabili aspetti ambientali e di sicurezza, che con gli ultimi infortuni avvenuti rischiano di far emergere un quadro dove si evidenzia un sostanziale disimpegno in termini complessivi da parte dell’azienda».
La richiesta Il fatto che tali infortuni «siano avvenuti in un area fortemente strategica per la filiera dei lingotti (il colaggio sottovuoto) dove tra l’altro, da tempo la gestione interna è stata più o meno ufficialmente criticata – concludono le Rsu di Sdf – ci sentiamo in dovere di invitare l’azienda a verificare in modo approfondito e celere ed a predisporsi se risulterà necessario, per il bene dei lavoratori e della stessa azienda, anche a scelte radicali».