di M.T.
Gli altri discutono, si interrogano, chiedono incontri. Loro vanno avanti spediti per la loro strada. E quando, alla fine, si tirerà una linea e si faranno i conti, potrebbe essere troppo tardi per chiedere di fare marcia indietro.
La Regione Un incontro, quello programmato per martedì, ha già provocato più di una reazione polemica, ma la Regione chiarisce che «non c’è assolutamente alcun intento propagandistico, né tantomeno di speculazione politica nella convocazione dell’incontro con le organizzazioni sindacali a Terni per la giornata di martedì, 26 maggio, per affrontare le questioni relative all’Ast». Nella nota di palazzo Donini si sottolinea come «lo stesso incontro sia stato formalmente richiesto alla Presidente della Regione ed al Sindaco di Terni dalle organizzazioni sindacali, e da tenersi con la massima urgenza. L’incontro era stato già convocato in altra data e successivamente, sempre su richiesta delle organizzazioni sindacali, rinviato. Si precisa, inoltre, che tali attività rientrano nella piena legittimità delle funzioni istituzionali della Presidente della Regione Umbria».
I movimenti interni Nel corso della prossima settimana, intanto e per cominciare, Ast potrebbe definire alcuni spostamenti interni: al posto di Stefano Andreatta, che ha lasciato l’azienda – era in quel settore ‘approvvigionamenti’ che Lucia Morselli ha affidato a persone di sua assoluta fiducia – potrebbe essere chiamato Gianluca Pansolini, ingegnenere elettronico e attuale responsabile delle manutenzioni di Lac. Altra casella da riempire, perché lasciata vuota da Marco Freddo in seguito al colpo di mannaia calato per le inchieste della magistratura e che, in questo caso le bocche restano però cucite, dovrebbe essere a sua volta sostituito. Poi ci dovrebbero essere movimenti – definiti «minori, ma solo in apparenza» – all’interno dell’ufficio del personale.
I movimenti esterni Dove, invece, l’Ast sembra restare ferma, oltre che ufficialmente silenziosa, è la faccenda relativa al trasferimento, da Torino a Terni, della ‘linea a freddo’ promessa. E sì che nell’accordo del 3 dicembre 2014 – di cui adesso tutti parlano di nuovo – era stato inserito, tra gli investimenti previsti dall’azienda, quello di «20/30 milioni di euro per il trasferimento, installazione e revamping della linea di ricottura e decapaggio di nastri laminati a freddo (cd. linea 6) attualmente presente presso la sede di Torino. Questa operazione sarà avviata nel corso del primo semestre 2015 e sarà conclusa nell’arco dei successivi 12-15 mesi». Ora, visto che il primo semestre del 2015 finisce tra un mesetto, forse sarebbe il caso che si andasse oltre le versioni ufficiose fatte circolare: «Mica si tratta di spostare una robetta da poco, quelli sono lavori importanti e ci vuole il suo tempo». Giusto: infatti sono già passati cinque mesi.
Le scorie Altra faccenducola mica da poco – e sulla quale l’Ast non ha ancora speso una sola parola ufficiale – è quella delle scorie di lavorazione; 350mila tonnellate, una più una meno, che ogni anno Ast deposita nella discarica di Valle; e che, dopo l’annuncio della Rmt – «Noi siamo pronti a far diventare operativo il progetto studiato in accordo con la stessa Ast» – dopo la diffida spedita dalla Provincia all’azienda e dopo la presa di posizione del vice presidente del parlamento europeo, Antonio Tajani – «Ci vuole una gara europea» – spunta una nuova proposta: Rete Europa 2020, fa sapere che «nell’attesa che la commissione europea risponda (alle richieste di Tajani; ndr), si mette a disposizione della ThyssenKrupp, gratuitamente, come partner di progetto e per l’avvio di uno studio di fattibilità per rispondere ad una delle call for proposal emanate direttamente della commissione europea sui programmi Life 2015 ed Horizon 2020. La nostra non è una proposta rivolta solo alla Tk, ma a tutti gli attori istituzionali, economici, sociali e culturali del nostro territorio perché, intorno a questo progetto, facciano sistema e insieme colgano l’occasione per iniziare un cammino comune che abbia come obiettivo uno sviluppo intelligente, sostenibile, inclusivo e un futuro per tutti i cittadini, le cittadine e soprattutto per le nuove generazioni».