Trafomec, ancora sciopero ad oltranza

Nuovo allarme dei sindacati: «I lavoratori non riescono più una situazione esasperante»

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Nuovo sciopero ad oltranza alla Trafomec di Tavernelle. L’avvio del 2020 non ha portato lo scenario atteso: «Dopo essersi messi alle spalle un 2019 durissimo, con innumerevoli ore di sciopero a difesa dei propri diritti, i lavoratori della Trafomec Europe SA pensavano che l’avvento del 2020 avrebbe portato migliori condizioni. Purtroppo registriamo l’esatto contrario e cioè il protrarsi di una situazione esasperante che i lavoratori non riescono più ad affrontare», la denuncia di Cristiano Alunni (Fiom Cgil) e Andrea Calzoni (Fim Cisl) insieme alla Rsu.

Le difficoltà

I sindacati sottolineano che «il mancato pagamento dell’intero stipendio e il mancato pagamento dell’intera 13° mensilità, sono solamente la punta dell’iceberg di una completa mancanza di prospettive industriali, di una disorganizzazione produttiva mai vista prima d’ora e di un rapporto della proprietà con la parte sindacale completamente assente. Il centinaio di famiglie che sono direttamente interessate alla Trafomec non riescono a guardare al futuro con ottimismo, preoccupate che l’azienda non intenda sostenere e supportare la fabbrica attraverso investimenti e progetti. Per questo motivo riteniamo non più procrastinabile un confronto con la proprietà serio e trasparente che chiarisca le prospettive future in merito al sito di Tavernelle».

L’appello

Sindacati e lavoratori chiedono alle istituzioni locali e regionali un incontro per «farsi carico di una responsabilità nei confronti di una zona, quella della Valnestore, già fortemente e drammaticamente colpita dalla crisi e che se dovesse perdere altri pezzi sarebbe in condizioni critiche. I lavoratori della Trafomec, con grande coraggio e dignità, hanno deciso di sospendere l’attività lavorativa aderendo in massa allo sciopero iniziato questa mattina e che proseguirà fino a quando i lavoratori non riterranno soddisfatte le proprie sacrosante e giuste ragioni di conoscere il proprio futuro lavorativo»

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