Trasporti e disagi: nuovo stop dei treni

L’ennesimo guasto – dopo quello di mercoledì – ha bloccato la linea che da Roma sale verso l’Umbria: oltre un’ora di ritardo per i convogli

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Nuova giornata di passione per chi deve viaggiare da Roma verso l’Umbria. Nel pomeriggio di giovedì, dopo i gravi disagi registrati anche mercoledì, il collegamento ferroviario dalla Capitale ha fatto registrare un nuovo grave disservizio.

Il guasto «Buonasera, ci risiamo! Treno delle 17 in partenza da Roma per Foligno – ha segnalato una viaggiatrice a umbriaOn – è bloccato in galleria, e noi con lui, da 40 minuti. Ci dicono che la causa è un treno fermo davanti a noi per un guasto. Questa settimana è la terza volta».

La conferma «Ci sono dei rallentamenti – conferma da Trenitalia, Francesco Bovio – perché un treno (pare si tratti di un Intercity diretto a Milano; ndr) ha avuto un guasto tra Roma e Orte. Sono intervenuti i tecnici e il treno ha recuperato la marcia, però poi si è fermato di nuovo, impegnando la linea a metà tra le stazioni di Capena e Gallese, nella tratta che da Settebagni porta a Orte. Siccome l’orario è di grande traffico, ciò ha provocato una serie di ritardi a catena. I dirigenti movimento stanno cercando di riattivare la circolare dei treni in coda smistandoli anche sulla linea lenta». Con ritardi che hanno superato anche i sessanta minuti.

«Garantire le mobilità»  Gianluigi Giusti, portavoce del comitato dei pendolari è categorico: «Valuteremo nelle prossime ore, come coordinamento, quali azioni intraprendere per il rispetto del diritto alla mobilità di tutti e non solo di pochi», perché, spiega, «la situazione sta diventando sempre più critica, sia per la questione manutenzione sia dei materiali che dell’infrastruttura, come anche per quel che riguarda l’accesso alla linea direttissima Roma/Firenze, dove, anche quando ci sono problemi, i treni AV hanno possibilità di transitare, poiché a mercato, quindi in carico all’impresa ferroviaria, a scapito dei treni contribuiti, dallo Stato/Regioni, come lo sono i regionali, in quanto forse questi ritenuti poco remunerativi, eppure il rapporto viaggiatori giornaliero sembrerebbe di 1 a 100 tra le due tipologie di servizi ed i pendolari pagano per di più anticipato.
Il tutto anche se esiste la cosiddetta fascia oraria pendolari. Si sono registrati ritardi fino a 140 minuti e questo è intollerabile».

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