Trasporti, Saba: contratto ‘stracciato’

La multinazionale spagnola ‘gela’ i lavoratori di Perugia e Assisi: crisi aperta

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La multinazionale – mica è la prima volta – fa come gli pare e i lavoratori finiscono nel tritacarne. È quanto succede a Perugia ed Assisi, dopo che la multinazionale spagnola Saba, presente nel nostro territorio nel parcheggio di Assisi e proprietaria dell’azienda Sipa di Perugia (che gestisce i parcheggi di Perugia e gli ausiliari del traffico di Perugia e Foligno), ha comunicato formalmente la disdetta del contratto nazionale di lavoro dell’autonoleggio applicato ai propri dipendenti.

I sindacati La Filt Cgil e la Fit Cisl dell’Umbria «esprimono tutta la loro preoccupazione per quanto sta accadendo, visto che la multinazionale iberica ha inoltre comunicato che uscirà dal Contratto collettivo nazionale dell’autonoleggio (attualmente applicato) per confluire in quello del commercio. Tale scelta, penalizzerebbe i lavoratori ovviamente, che rischierebbero di perdere salario e diritti, sia per effetto di una paga base più bassa, sia perché con tale formale disdetta si cancellano anni e anni di contrattazione di secondo livello territoriale».

I contratti Disdire i contratti applicati «per confluire in altri meno costosi – dicono i sindacati – è una pratica che purtroppo negli anni si sta consolidando in maniera preoccupante, non mancano infatti esempi illustri di aziende che provano a incrementare i loro profitti impoverendo i lavoratori. Conosciamo ormai bene l’arroganza con cui le multinazionali di qualsiasi genere e tipo sono solite presentarsi sui territori dove operano, la stessa Saba ha già espulso dal proprio circuito produttivo un buon numero di lavoratori in diversi impianti d’Italia, senza accordo con il sindacato e senza aprire ammortizzatori sociali».

Le richieste Nell’annunciare di essere intenzionati, ovviamente, ad «osteggiare tale processo» Fil e Fit annunciano che «stiamo di fatto dichiarando lo stato di agitazione del personale e a breve metteremo in piedi tutte le azioni di lotta possibili, ma al tempo stesso chiediamo l’aiuto delle istituzioni e della politica. È nostra intenzione interessare della cosa i sindaci delle città coinvolte, poiché non si può far cassa sui lavoratori, mentre i prezzi dei parcheggi continuano ad aumentare. In particolar modo in questo momento di campagna elettorale, i lavoratori della Saba e della Sipa attendono risposte e non promesse».

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