Trattori in piazza: gli agricoltori protestano

Imprese giovanili e bio: finanziate solo il 25% delle domande. ‘Agricoltori indignati’ pronti alla protesta davanti alla Regione Umbria

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Trattori tirati a lucido, adesioni che aumentano ogni giorno di più. Gli agricoltori ‘indignati’ umbri si preparano a manifestare, martedì prossimo, con una carovana rumorosa fin sotto la sede del consiglio regionale.

La protesta «Manifestiamo per difendere i diritti degli agricoltori». Sotto la sigla ‘agricoltori indignati’, circa una trentina di aziende ha deciso di aderire alla protesta che il 5 giugno prossimo si muoverà da piazzale del Bove, dove intorno alle 15 si ritroveranno gli agricoltori assieme ai loro trattori, per sfilare fin sotto gli uffici dell’assessorato all’agricoltura al Broletto e salire poi in centro dove, a partire dalle 18.30 si terrà un’assemblea pubblica sotto alla sede del consiglio regionale dell’Umbria.

I fondi europei «Siamo arrivati alla fine, le aziende agricole qui rischiano di chiudere e dobbiamo fare in modo che ci ascoltino», dichiarano. Agricoltori, viticoltori, aziende che del biologico e biodinamico hanno fatto una ragion d’essere, tutti uniti per cercare di far cambiare rotta a una politica agricola in cui la maggior parte dei finanziamenti confluisce nelle mani dei grandi gruppi a discapito di quelli più piccoli. «Una grossa quota dei finanziamenti europei, cioè soldi di tutti, finiscono, attraverso i bandi del Psr, nelle mani dei colossi come Farchioni, Monini, il gruppo Grigi e Grifo Latte – spiega Giovanni Cenci, della cantina Cenci – per noi piccoli produttori di qualità non rimane nulla, è un cane che si morde la coda: per non subire i richiami dell’Ue si fanno dei grossi bandi cui possono partecipare solo le grandi aziende che si accaparrano la maggior parte dei fondi».

Roberto Di Filippo

Biologico «In questo modo i piccoli restano fuori e per molte associazioni di categoria va bene così. Noi non ci stiamo, rappresentiamo un tessuto economico fondamentale per questa regione, perché non si finanziano le giovani imprese di qualità?». Qualità significa anche biologico: «L’Umbria, però, sembra tenere poco in considerazione i produttori bio – spiega Roberto Di Filippo, dell’omonima cantina – la Regione Marche dà il 50% delle risorse in più a chi produce col metodo biologico rispetto a quanto fa l’Umbria».

Ritardi Agea C’è poi il grave ritardo accumulato dall’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura, che rischia di mettere in ginocchio ancora di più un settore in cui si fatica a restare a galla. E in attesa di conoscere meglio le ragioni della protesta – che saranno illustrate venerdì mattina nel corso di una conferenza stampa alla sala della Partecipazione, in Regione – gli ‘indignati’ incassano il sostegno del consigliere regionale Pd Giacomo Leonelli.«Le istanze che porteranno in piazza lavoratori e imprenditori, in particolare quelle legate ai ritardi nei pagamenti di Agea, meritano rispetto -ha detto – e la Regione bene ha fatto a compiere un primo passo per contribuire a risolvere questa questione, attraverso l’apertura di uno sportello regionale, pur sapendo che tali problematiche non dipendono da una specificità umbra».

Giacomo Leonelli

Occupazione giovanile «I temi nei confronti dei quali la politica regionale – afferma Leonelli – deve avere particolare riguardo sono quelli dell’agricoltura biologica e di qualità e il tema dell’imprenditoria giovanile. Perché se è vero che abbiamo indicato l’agricoltura di qualità come vettore di sviluppo e di occupazione giovanile, riscontrando un forte interesse da parte delle nuove generazioni in questo ambito, ricordo ad esempio l’incremento delle iscrizioni alla facoltà di Agraria, i finanziamenti stessi al momento sono rimasti percentualmente troppo bassi rispetto al totale delle domande. Se vengono finanziate, sia per l’agricoltura biologica che per l’imprenditoria giovanile, non più del 25% delle domande presentate, significa che nei confronti di queste due misure c’è una domanda molto vasta che testimonia una positiva vitalità del tessuto regionale e che forse va oltre le aspettative».

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