Treofan, il 18 al Mise ma i timori restano: «Basta chiacchiere, vogliamo i progetti»

Terni – Lavoratori ai cancelli per un confronto all’indomani della convocazione al ministero dello sviluppo economico

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di F.L.

L’attesa convocazione al Mise è finalmente arrivata – giovedì 18 novembre ore 11 -, ma non cancella le incertezze dei 127 lavoratori della Treofan ancora sospesi nel limbo, tra chiusura del sito e possibile reindustrializzazione. Per questo una buona parte di loro, martedì mattina, si è ritrovata davanti ai cancelli di via Narni, in maniera spontanea, per fare il punto della situazione. Con la scadenza di febbraio che incombe – quando finirà la cassa integrazione -, la voglia di capire, finalmente, se e quali progetti ci sono in campo per dare un nuovo futuro non solo allo stabilimento del polo chimico, ma anche e soprattutto agli stessi lavoratori. Tanti padri di famiglia, spesso ultracinquantenni, che pur vicini alla pensione non vi aspirano affatto, consapevoli di quanto verrebbero penalizzati economicamente (oltre che intenzionati a fare ancora la loro parte nel mondo del lavoro), ma anche quarantenni pronti a rimettersi in gioco. Finora si è parlato di due progetti di reindustrializzazione in cantiere orientati alla chimica verde, nomi ufficialmente non sono stati fatti, ma uno vedrebbe protagonista la vicina Novamont. Meno della metà però – secondo voci di corridoio – i lavoratori che verrebbero riassorbiti in un triennio.


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