Treofan, il Mise insiste: «No alla chiusura del sito di Terni»

Call tra la sottosegretaria Todde e i sindacati in vista del tavolo di venerdì. «Jindal deve intervenire»

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di F.L.

Mise e organizzazioni sindacali in ‘call’, martedì, in vista dell’incontro del 7 agosto sulla Treofan convocato dallo stesso ministero dello sviluppo economico. La sottosegretaria Alessandra Todde ha infatti incontrato in videoconferenza i rappresentanti nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, chiarendo senza mezzi termini la posizione del dicastero sulla vertenza: c’è, ha sottolineato secondo quanto riferiscono le tre sigle, «assoluta inadeguatezza del confronto oltre che assenza di qualunque ruolo di responsabilità sociale d’impresa da parte del competitor indiano che ha il solo scopo di sbarazzarsi di un concorrente scomodo, chiudendo i suoi due stabilimenti italiani, cancellandone dal mercato i prodotti, sostituendoli con altrettanti a marchio Jindal».

Tutta la chimica ternana a rischio

La stessa sottosegretaria, tra l’altro, ha già vissuto anche la vertenza che nel 2018 ha coinvolto il sito Treofan di Battipaglia, dunque – spiegano Filctem, Femca e Uiltec in una nota – «le è chiara l’impossibilità a perseguire un confronto con i soggetti finora presenti ai tavoli e sulla effettiva necessità di tentare ancora di coinvolgere la proprietà nella vicenda». I sindacati hanno evidenziato dal canto loro che «la chiusura di Treofan Terni senza continuità produttiva avrebbe un diretto riflesso negativo su tutte le attività del polo chimico nel suo insieme». Inoltre ritengono «necessario rivedere e ridiscutere il sistema di aiuti pubblici di cui in questi anni Jindal ha beneficiato e che le ha permesso di sviluppare un piano industriale che sta penalizzando gli stabilimenti Treofan, con la già avvenuta chiusura di Battipaglia e il ridimensionamento e la messa in discussione del futuro produttivo di Terni». «Non possiamo accettare – continuno – che ci sia un modello organizzativo di gestione del portafoglio ordini e della loro distribuzione, che attraverso un’azione scientifica volta a trasferire i prodotti Treofan, cancellandone il brand dal mercato, e sostituendoli con altrettanti Jindal, di cui molti saranno prodotti in altri stabilimenti europei. Questa condizione sta facendo trarre enorme vantaggio a quei paesi che in questo modo ne sta eliminando la concorrenza rappresentata dalle produzioni italiane».

La proposta dei sindacati per riprendere l’attività

Filctem, Femca e Uiltec – le cui segreterie locali hanno prorogato lo sciopero di tutto il polo chimico fino alle 24 del 7 agosto – hanno inoltre segnalato «la cronica e continua perdita di clienti a causa delle scelte commerciali dell’amministratore delegato di Treofan, molti dei quali importanti clienti italiani che hanno risposto con la cancellazione di ordini alla eliminazione dei prodotti a marchio Treofan dal mercato, prodotti a Terni». «Abbiamo proposto – proseguono sempre nella nota – uno scambio di equivalente quantità tra i prodotti finiti ed ordini e materie prime, per permettere la ripresa produttiva durante il mese di agosto, in attesa di riprendere a settembre la trattativa per liberare lo stabilimento ternano da questo triste e immeritato destino, fuori dalle speculazioni di mercato perpetrate da Jindal». In conclusione la sottosegretaria Alessandra Todde, condividendo le riflessioni e le preoccupazioni sindacali, si è impegnata «a verificare tutte le sollecitazioni elaborando già nei prossimi giorni una posizione del Governo da mettere in campo già dalla riunione con l’azienda prevista per venerdì». «Ci auguriamo – concludono Filctem, Femca e Uiltec – che dopo tanto sacrificio dei lavoratori in lotta, finalmente la vertenza sia entrata nella fase finale, che ci deve vedere uniti e determinati, ora più che mai, verso quel risultato che restituisca allo stabilimento ai lavoratori ed alla comunità tutta, il dignitoso futuro che meritano».

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