Treofan: offerta dalla Lituania per rimettere in moto la produzione. «Oltre 100 assunzioni»

Terni – Nuova manifestazione d’interesse, Mise dovrà valutarne la consistenza. I sindacati: «Serve attenta verifica»

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di F.L.

C’è una seconda manifestazione d’interesse, dopo quella già trapelata a fine aprile, per la Treofan di Terni: è quanto emerso dall’ultima riunione convocata dal Mise per un aggiornamento sullo stato dell’arte della procedura di liquidazione dell’azienda del polo chimico ternano, alla ricerca di una reindustrializzazione. Questa proposta, a differenza della prima, è stata avanzata da parte di una società impegnata nel settore chimico plastico – si tratterebbe di un’azienda concorrente lituana, di cui si era già parlato in passato -, che intenderebbe «riavviare gli impianti di produzione presenti nello stabilimento, attraverso un adeguato revamping, per acquisire un ruolo nel mercato del film, con un progetto che vedrebbe un impegno occupazionale che va oltre le 108 unità ancora presenti».

Treofan: c’è una proposta di acquisto. Ma niente chimica

L’incontro

A renderlo noto sono le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, che hanno partecipato al tavolo insieme ai funzionari del dicastero, alla Regione, al liquidatore Filippo Varazi all’ufficio legale aziendale e a Confindustria Umbria. Il liquidatore in apertura – spiegano i tre sindacati – ha confermato la presenza di una manifestazione di interesse, coadiuvata da una due diligence, per l’avvio di una attività da parte di una società che opera in un settore non in continuità con l’attività di produzione di film da polipropilene svolta da Treofan. Si tratterebbe in particolare della Hgm, una holding (particolare non di poco conto) specializzata in servizi per le telecomunicazioni. «Il progetto – scrivono i sindacati – prevede l’impegno aziendale in un settore fortemente innovativo, con l’impiego di una parte consistente dell’organico ad oggi ancora presente (una settantina di persone, ndr), che sarà oggetto di una formazione professionale atto all’acquisizione delle professionalità necessarie per favorirne la ricollocazione lavorativa nei nuovi processi».

Progetto Novamont ha tempi più lunghi

La Regione, attraverso l’assessore allo sviluppo economico Michele Fioroni, ha riconfermato dal canto suo la volontà già espressa di proseguire il percorso previsto nel Pnrr regionale per il rilancio del polo chimico in chiave di ‘Sostenible Valley’, anche attraverso le risorse della legge 181 ed un Accordo di programma, con relativa dotazione economica. «A questo processo parteciperebbe la società Novamont, già presente nel sito, che creerebbe ulteriore occupazione aggiuntiva sul fronte della ricerca dei ‘biomateriali’, i cui tempi di realizzazione però non sono allineati al problema occupazionale più urgente che riguarda i lavoratori della Treofan». Insomma per questo terzo eventuale progetto ci vorrà più tempi, intanto il mese di maggio sarà utilizzato dalle strutture tecniche e finanziarie del Mise, in stretta collaborazione con la struttura della Regione, per analizzare la consistenza delle due manifestazioni di interesse, a partire dalla capacità finanziaria delle società a capo dei progetti. Questo tempo servirà anche al liquidatore per confrontarsi con l’assemblea dei soci di Treofan, per valutare il grado di accettazione e di collaborazione negli eventuali processi di reinsediamento. Perché, particolare non di poco conto, l’ultima parola spetta comunque a Jindal, che ha sempre dichiarato di non essere disposta a cedere il sito ad un concorrente. Per questo il ruolo del ministero, e della politica, sarà cruciale nel confronto con la multinazionale, che finora ha fatto il bello e cattivo tempo rispetto allo stabilimento ternano.

Maggio mese di analisi

«Come organizzazioni nazionali – scrivono Filctem, Femca e Uiltec – abbiamo chiesto al tavolo di vagliare attentamente tutte le possibili soluzioni, valutando quella migliore in termini occupazionali e di prospettiva futura, per i lavoratori di Treofan prima di tutto, ma complessivamente per il futuro del polo chimico. A proposito della occupazione dei lavoratori di Treofan, abbiamo chiesto che qualora il nuovo progetto producesse un deficit occupazionale rispetto al numero attuale, nessun lavoratore venga lasciato da solo e quindi l’azionista di Treofan e gli strumenti attivabili debbono farsi carico di trovare soluzioni di continuità salariale per tutti. Il tavolo è stato riaggiornato a fine mese».


Thomas De Luca (M5s): «A che punto è il progetto ‘Sustainable valley?’»

«Quale rilancio per il polo chimico di Terni? L’assessore Fioroni chiarisca a che punto è la re-industrializzazione di Treofan». Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Thomas De Luca, ha presentato un’interrogazione urgente al question time in programma martedì 10 maggio nell’assemblea legislativa di palazzo Donini. «Da 14 mesi ormai ai 120 lavoratori rimasti nella vertenza non resta altra prospettiva che la cassa integrazione – incalza De Luca – dall’ultimo incontro al Mise tra l’assessore Fioroni, i vertici di Jindal ed i rappresentanti dei sindacati nazionali sembrano finalmente trapelare le prime notizie concrete. Ma le prospettive di reindustrializzazione non sembrano andare nella direzione sperata per quanto riguarda il rilancio del polo chimico ternano. Qual è lo stato attuale del progetto ‘Sustainable valley’ più volte evocato dall’assessore regionale Fioroni e presente all’interno del Documento di economia e finanza regionale 2022-2024? Quali risorse intende mettere a disposizione la Regione Umbria e a che punto è il confronto con le aziende interessate al progetto di rilancio del sito Treofan? In particolare qual è ad oggi il ruolo di Novamont, presente insieme alla Regione Umbria nelle interlocuzioni in seno al Ministero per la transizione ecologica? Si parla di un progetto che dovrebbe impiegare tra i 60 e i 70 lavoratori e che riguarderebbe il recupero di materiali in plastica, materiali elettronici come pc e telefonini, addirittura cavi elettrici, pannelli solari e stoccaggi. Nessun rilancio del polo chimico però. Si parla di una azienda lituana interessata ai macchinari, la vendita dei quali però come sappiamo è sempre esclusa a priori da Jindal. Sarebbe confermato l’interessamento di Novamont che creerebbe ulteriore occupazione aggiuntiva sul fronte della ricerca dei Biomateriali, ma i cui tempi di realizzazione non sono allineati al problema occupazionale più urgente che riguarda i lavoratori della Treofan. L’assessore Fioroni spieghi se e come è ancora interessata al progetto di rilancio del polo chimico presentato dalla giunta regionale e che tipo di prospettive per lo stabilimento ternano si aprono con le altre due manifestazioni di interesse che il Mise è chiamato a valutare nel mese di maggio. A due anni dall’avvio della vertenza Treofan e dopo un anno di cassa integrazione straordinaria, serve chiarezza sui progetti di rilancio e soprattutto capire quali sono le prospettive legate alla chimica verde e quali sono le intenzioni per il reimpiego dei lavoratori».

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