Treofan: preliminare di accordo tra Jindal e Visopack. «Si riaprono le porte dell’azienda ai lavoratori»

Terni – Venerdì l’attesa svolta. La soddisfazionedei sindacati

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In un venerdì sera di agosto, dopo settimane di rinvii e quando la situazione sembrava ormai in stallo, arriva la notizia della ‘sudata’ sigla dell’accordo preliminare per la cessione dello stabilimento della Treofan di Terni dagli indiani di Jindal ai polacchi di Visopack. Dopo oltre due anni e mezza la vertenza sembra dunque arrivata al punto di svolta, in attesa della convocazione del tavolo al Mimit e della formalizzazione dell’accordo.

Diego Mattioli

La soddisfazione della Ugl Chimici

«A circa due mesi dalla stretta di mano fra i vertici delle due aziende, la tanto attesa firma da parte della Jindal, determina finalmente la soluzione delineata dalla Ugl chimici su questa vertenza» commentano con soddisfazione il segretario provinciale della sigla di categoria, Diego Mattioli, e quelli nazionali, Eliseo Fiorin ed Enzo Valente. «Non possiamo che essere fieri e soddisfatti di questo risultato – continuano – che rivendichiamo come Ugl Chimici che ci ha visto in prima linea in questi ultimi due anni e mezzo. Abbiamo sostenuto con determinazione la cessione in continuità produttiva, convinti che rappresentasse l’unica soluzione per far riprendere celermente l’attività, garantendo cosi tutta la forza lavoro. Questa soluzione rappresenta l’unica opzione che in funzione delle competenze e professionalità del personale, favorisce la totale riassunzione dei lavoratori e assicura loro quella dignità che solo un posto di lavoro può dare, ponendo termine alla disagiosa condizione della cassa integrazione. Apprezziamo che siano state recepite anche le nostre indicazioni ad un orientamento verso le manifestazioni di interesse nel settore evitando cosi che sullo stabilimento di Terni ci fossero altri interessi o speculazioni». Per i tre sindacalisti «con la firma del preliminare si è compiuto il primo passo in attesa che Visopack presenti il piano industriale al tavolo aperto presso il MiMit e, una volta avuta l’approvazione istituzionale e sindacale, ci sia il passaggio di proprietà cosi da iniziare subito con il lavoro di riavvio».

Sergio Cardinali

Cardinali (Cgil): «Ci abbiamo sempre creduto. E con Versalis le prospettive si ampliano»

«Lo abbiamo sempre sostenuto, a volte anche in perfetta solitudine, che senza i macchinari e senza produzione di film in polipropilene non sarebbe stata possibile alcuna soluzione industriale per la vertenza Treofan». Lo afferma in una nota Sergio Cardinali, del dipartimento politiche industriali della Cgil nazionale. «Non abbiamo mai accettato l’idea che fosse possibile chiudere lo stabilimento e smantellare un sistema produttivo che ha avuto sempre un ruolo primario nel panorama del packaging nazionale ed europeo – prosegue Cardinali -. Determinante è risultato anche il fatto di avere respinto le varie offerte che non avevano le caratteristiche necessarie ad una ripresa produttiva che prevedesse anche la completa occupazione di tutti i lavoratori in cassa integrazione oramai da anni. Alla fine, dopo 4 anni di una vertenza estenuante, anche il management europeo della Treofan, con il quale siamo stati continuamente in contatto, ha condiviso con il liquidatore che la soluzione Visopack era l’unica possibile per uscire da una situazione di forte impasse. Una vittoria di squadra che ha visto il contributo di tutti i soggetti coinvolti, ma dove il sindacato, in testa la Cgil, non ha mai abbassato la guardia verso l’unico obiettivo finale possibile. In questo modo, nel momento in cui la commissione e il parlamento europeo si stanno interrogando su come affrontare il rischio deindustrializzazione nella transizione energetica ed ecologica, a fronte dei milionari investimenti americani e cinesi, Terni si candida di nuovo ad essere un fondamentale hub per l’industria chimica nazionale. Infatti – osserva il dirigente della Cgil nazionale – oltre alla definizione dell’accordo Treofan-Visopack, vi è anche l’acquisizione della Novamont da parte di Versalis, che porta il campione nazionale della chimica a Terni e che, una volta definito il responso dell’Antitrust, potrà essere coinvolto nel progetto rilancio del polo. Lascio la categoria Filctem Cgil dopo 30 anni in cui ho ricoperto vari incarichi sia a livello locale che nazionale – conclude Sergio Cardinali – per passare al dipartimento politiche industriali della Cgil nazionale, con la consapevolezza e la volontà di continuare a dare comunque un supporto, da un osservatorio più ampio, per la definizione del progetto complessivo del polo chimico. L’obiettivo è riportare l’industria ternana ai vertici del sistema manifatturiero nazionale, come già avvenuto nella prima e seconda rivoluzione industriale dei secoli scorsi, tale da fargli guadagnare l’appellativo di ‘Manchester italiana’».

Lulli e Ribelli

Ribelli e Lulli (Filctem Cgil Terni)

Stefano Ribelli, segretario generale della Filctem Cgil di Terni, aggiunge che «ora, in attesa della due diligence della società Visopack, diventa fondamentale l’apporto delle risorse economiche e di strumenti pubblici nazionali e regionali per riavviare il progetto della ‘Sustainable Valley’, previsto nel Pnrr della Regione Umbria. E proprio alla Regione ora chiediamo una forte accelerazione per intervenire sulla condizione strutturale di tutto il polo chimico». Davide Lulli, Rsu Filctem Cgil dello stabilimento aggiunge: «Finalmente dopo tanti sacrifici i lavoratori vedono aprirsi di nuovo le porte dello stabilimento, sappiamo che ci vorrà del tempo alla ripartenza dopo il lungo fermo, ma siamo pronti, come sempre, per tornare ad una condizione di normalità che ci restituisca la dignità di un lavoro, per noi e le nostre famiglie».

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