«Troppo business in Unicusano»: indaga la Finanza. Sequestrati 20 milioni di euro

L’università privata del presidente della Ternana Stefano Bandecchi sotto la lente delle Fiamme Gialle di Roma. L’imprenditore: «Non mi fido, ma non sono preoccupato»

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Un’indagine incentrata su una presunta evasione fiscale e accompagnata da un sequestro di beni per circa 20 milioni di euro. È quella condotta dalla Guardia di finanza di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Pesci e dalla sostituta Valentina Margio, nei confronti dell’Università degli Studi ‘Niccolò Cusano’ che vede al vertice il presidente della Ternana Calcio, Stefano Bandecchi. A riportare la notizia – basata su un comunicato stampa delle Fiamme Gialle della capitale – è il quotidiano La Repubblica, seguito poi da altre testate nazionali come Il Corriere della Sera. Gli indagati – per reati tributari – sarebbero lo stesso Bandecchi, Giovanni Puoti, Stefano Ranucci e Fabio Stefanelli.

La nota della Guardia di finanza

«A seguito di indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Roma – si legge nella nota – i finanzieri del comando provinciale della capitale hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche ‘per equivalente’, di beni per un valore superiore a 20 milioni di euro, pari all’imposta evasa derivante dal reato di dichiarazione fiscale infedele, contestato a tre persone».

«Ricavi non dichiarati»

«Il provvedimento cautelare – spiegano le Fiamme Gialle – è stato emesso dal gip di Roma, su richiesta della locale procura della Repubblica, al fine di assicurare il profitto del reato tributario contestato, a fronte di ricavi non dichiarati per oltre 80 milioni di euro da un ente non statale attivo nella formazione universitaria».

«Attività commerciali maggiori di quelle istituzionali»

«Dalle indagini, sviluppate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Roma, è emerso che l’ente universitario avrebbe abusato del regime di esenzione dalle imposte sui redditi previsto per tali contribuenti. È stato accertato che l’ateneo avrebbe infatti svolto attività commerciali in misura prevalente rispetto all’attività istituzionale, investendo circa l’80% del proprio patrimonio in società commerciali attive in diversi settori, dalla compravendita immobiliare al confezionamento di generi alimentari, dal trasporto aereo charter alla gestione di centri benessere».

IL BILANCIO DELLA TERNANA 2021-2022

Ternana Calcio «estranea al sequestro»

«Tra i vari investimenti svolti – osserva la Guardia di finanza di Roma – l’università ha acquistato, per finalità non strumentali alla formazione universitaria, un elicottero e quattro autovetture di lusso (delle quali due sono oggetto del provvedimento di sequestro). Per gli stessi motivi l’ente ha anche acquisito la gestione di una società calcistica (quest’ultima non oggetto della misura cautelare emessa dall’autorità giudiziaria). Sarebbero state addebitate all’ateneo anche spese personali dell’imprenditore per circa 1,9 milioni di euro, consistenti per lo più in biglietti aerei, soggiorni presso strutture alberghiere per motivi estranei all’attività istituzionale ovvero per seguire le trasferte della squadra di calcio controllata». Bandecchi dichiarerà successivamente ad Am Terni Channel che in realtà sono stati sequestrati anche i conti della Ternana.

La precisazione

«I provvedimenti – concludono gli inquirenti – sono stati emessi nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di non colpevolezza». Precisazione a cui si aggiunge ovviamente la possibilità per Unicusano e i suoi vertici di chiarire, precisare e replicare rispetto a quanto contestato dagli inquirenti. In sede giudiziaria e sul piano mediatico.

«Non sono preoccupato»

L’imprenditore livornese ha affidato la sua reazione al quotidiano online della Niccolò Cusano, vale a dire Tag24: «Non sono assolutamente preoccupato. Non mi fido della Guardia di Finanza e della magistratura ma nonostante questo non sono preoccupato. Ritengo che l’Università Niccolò Cusano abbia perfettamente ragione del suo operato. Ci sarà prima o poi un giudice o un uomo di buona volontà che lo capirà. Per me l’indagine della Guardia di Finanza è faziosa e forse il pubblico ministero non ha avuto il tempo di leggerla. Detto questo non ho altro da aggiungere, prendessero i 21 milioni e li custodissero in maniera adeguata. Useremo i soldi sequestrati in un altro momento».

La nota Unicusano

«L’università degli Studi “Niccolò Cusano – il comunicato di venerdì mattina – a seguito delle notizie diffuse dalla stampa, anche on line, e dalle reti televisive in ordine alla emanazione da parte del tribunale di Roma di un decreto di sequestro preventivo dei saldi attivi giacenti sui conti correnti intestati all’università, fino a concorrenza dell’importo di circa 20 milioni di euro, per una presunta evasione fiscale, sottolinea quanto segue. Gli organi apicali dell’Ateneo, come del resto tutti i dipendenti delle strutture amministrative, hanno costantemente informato il proprio operato alla scrupolosa applicazione della normativa vigente, con particolare riguardo non solo alla legislazione universitaria ma anche, ed in particolar modo, alla normativa fiscale, contabile e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La stesura dei bilanci, approvati dal Consiglio di Amministrazione con il parere del Collegio dei Revisori, e i conseguenti adempimenti fiscali, tra cui la redazione e presentazione delle dichiarazioni dei redditi sono sempre stati posti in essere nel pieno rispetto della richiamata normativa, delle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate e della prassi amministrativa. L’Unicusano, quale università non statale legalmente riconosciuta è autorizzata a rilasciare titoli di studio universitario aventi valore legale ed ha sempre posto in essere attività di formazione universitaria esente da imposta sui redditi poiché per legge (art. 1, co.721, Legge 2019 n. 160) tale attività non è qualificabile come attività commerciale e la Unicusano non è stata costituita sotto forma di società commerciale.
Le società di capitali costituite o partecipate da Unicusano sono soggetti del tutto autonomi e distinti dall’università, rispettano la normativa contabile e fiscale, presentano regolarmente le dichiarazioni fiscali. Sono tassate quando producono reddito, che distribuiscono come utile alla Unicusano: e l’ammontare degli utili viene utilizzato dall’Università per lo svolgimento delle attività di ricerca e per il raggiungimento degli altri scopi istituzionali. In considerazione di quanto esposto sia l’università degli studi Niccolò Cusano sia coloro che, avendo rivestito funzioni rappresentative nell’organizzazione universitaria sono stati ugualmente destinatari del predetto decreto di sequestro, provvederanno alla tutela dei propri diritti lesi da quegli organi di stampa e radiotelevisivi che hanno dato notizia del provvedimento senza un minimo approfondimento della realtà giuridica e fattuale e senza alcun rispetto per la riservatezza dei singoli e per l’immagine di alto profilo dell’ateneo».


Elisabetta Piccolotti

Le reazioni: «Sequestro deve far riflettere la città»

«Da alcuni giorni le cronache – spiegano Elisabetta Piccolotti e Gianfranco Mascia, deputata e portavoce per l’Umbria di Alleanza Verdi e Sinistra – riportano notizie che ci lasciano perplessi in relazione alle società del presidente Bandecchi. Dai finanziamenti (100.000 euro) a Tajani di Forza Italia, alle cronache di presunta evasione riguardante Unicusano. Vicende da chiarire sulle quali attendiamo le inchieste giudiziarie. Ci preoccupa però questo intreccio perverso tra affari, calcio, politica, comunicazione e soprattutto la corsa a spartirsi le spoglie di una sanità pubblica che la giunta regionale sta programmaticamente distruggendo . Per questo sarebbe meglio che Stefano Bandecchi ritirasse la sua candidatura a sindaco a Terni, per evitare che le ombre che lo riguardano coprano la città tutta. La destra dal canto suo rifletta sulle relazioni che ha tessuto in tanti passaggi: nonostante conosciamo la simpatia che nutrono per coloro che accumulano gigantesche fortune non rispettando regole e leggi, testimoniata da condoni fiscali, leggi pro-evasori e lotta alle intercettazioni, ci stupisce come non si rendano conto della gravità di questo intreccio di affari e politica. Noi stiamo lavorando per una valida alternativa a Latini e Bandecchi per le prossime amministrative: è urgente che Terni abbia una nuova guida sicura, libera e capace di garantire un terreno di collaborazione agli imprenditori che in maniera trasparente e corretta vogliono sviluppare ed investire nel territorio. Una guida capace anche di non piegarsi agli interessi privati di nessuno e di difendere gli interessi dei cittadini ternani, ad avere sanità pubblica , imprese sane, politica libera al servizio della collettività».

Riccardo Corridore

«Si va avanti per Bandecchi sindaco»

Nel primo pomeriggio è l’avvocato Riccardo Corridore, coordinatore comunale di Alternativa Popolare su Terni, a prendere posizione dopo un colloquio con Bandecchi: «Si ritiene di aver operato bene ed in modo trasparente come sempre, Bandecchi le paga le tasse. In ogni caso, laddove ci siano problemi interpretativi di norme, lui è a disposizione dello Stato per versare i 20-21 milioni di euro contestati. Bandecchi è estremamente sereno e tranquillo, sa di non aver commesso alcun tipo di errore. Verrà tutto chiarito nei tempi necessari, il presidente ha piena fiducia nella magistratura e nel riuscire a chiarire la posizione in modo adeguato. Andiamo avanti, non siamo spaventati».

Alessandro Gentiletti

«Garantismo e presunzione»

«Garantismo e presunzione di innocenza – il commento del consigliere comunale di Senso Civico Alessandro Gentiletti – sono i pilastri della vita democratica e vanno difesi sempre, soprattutto da parte di chi fa politica e nei confronti dei propri avversari.Terni sarà una città migliore se le vicende giudiziarie non avranno spazio e non saranno strumentalizzate nel dibattito elettorale della prossima primavera. Il mio impegno sarà in questa ferma direzione, esattamente come cinque anni fa. Con la stessa irrinunciabile lealtà soprattutto verso ogni avversario».

Articolo in aggiornamento

 

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