Tre imputati condannati su un totale di quindici rinviati a giudizio nel dicembre del 2014. Effetto della prescrizione, visto che i reati contestati – alcuni dei quali derubricati dal tribunale – sono relativi a fatti avvenuti fra il 2008 e il 2009. Si è concluso giovedì a Terni il processo di primo grado relativo ad una maxi truffa messa in piedi da più soggetti, attraverso tutta una serie di operazioni basate su titoli inesigibili, utilizzati per acquistare macchine da lavoro, computer, ma anche trattori, pavimentazioni, forniture di scarpe e vari beni mobili fra le province di Terni, Perugia e Arezzo. Nei guai – per ricettazione e riciclaggio – c’erano finiti anche coloro che avevano acquistato o ricevuto macchinari agricoli di ‘seconda mano’.
Le condanne Le truffe sono costate tre anni di reclusione – oltre al pagamento delle spese processuali – ai 52enni A.M. di Terni e D.D.M. di Roma. Due anni e otto mesi per riciclaggio, con il riconoscimento delle attenuanti generiche, ad una 53enne ternana – R.B. – condannata anche a pagare una multa di 4 mila euro. Per tre delle parti civili costituitesi è stata fissata una provvisionale di 3 mila euro ciascuna, mentre per una quarta il risarcimento ‘provvisorio’ – a cui farà seguito la causa civile – è di 20 mila euro.
Prescritti Per tutti gli altri imputati è scattata la prescrizione, sia per i reati inizialmente contestati che per quelli derubricati dal collegio giudicante del tribunale di Terni, composto da Massimo Zanetti, Rossana Taverna ed Elisa Fornaro. Fra i legali difensori figurano gli avvocati Francesco Mattiangeli, Francesca Abbati, Arnaldo Sebastiani, Andrea Colacci, Leonardo Capri e Luciano Rossi. Le parti civili erano rappresentate, fra gli altri, dagli avvocati Francesca Carcascio e Stefania Capponi.
