Un rinnovo del contratto nazionale che manca da nove anni e che, dopo l’accordo del 30 novembre 2017, sembrava potesse arrivare a stretto giro. E invece c’è ancora da attendere: per questo motivo Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl hanno organizzato lunedì mattina un presidio sotto la Regione Umbria per sollecitare su questo aspetto. «Sanità e autonomie locali: 20 mila umbri aspettano il contratto», ribadiscono i sindacati.
Caccia allo sblocco Il rinnovo – sottolineano i sindacati – «sembrava alle porte dopo l’accordo del 30 novembre 2017 firmato da Cgil, Cisl e Uil con il governo per lo sblocco della contrattazione nel pubblico impiego, e ancora di più dopo la sigla del rinnovo per i lavoratori delle funzioni centrali. Invece, dopo questo primo importante traguardo, è arrivato un nuovo inspiegabile rallentamento. Per questo è stato promosso in tutta Italia e anche in Umbria, a Perugia, sotto la sede della Regione, una mobilitazione per chiedere lo sblocco di questa situazione ormai insostenibile».
Dignità «Ci chiediamo – le parole di Chiara Mearelli, infermiera presente al presidio – perché per altri comparti del pubblico impiego il rinnovo sia arrivato e per noi no. Siamo qui per lanciare un messaggio chiaro ancora una volta, i tempi sono maturi e lo sono da un pezzo. È una questione di dignità del lavoro e il lavoro è e deve restare il motore di questo paese». Bruno Leombruni, lavoratore del Comune di Perugia, puntualizza «che il rinnovo del nostro contratto non è solo una questione economica. Qui, dopo nove anni, si tratta di adeguare il nostro lavoro ai tempi che sono cambiati e lo strumento per farlo non può che essere il contratto».
Il confronto e la lettera A mezzogiorno i segretari Fabrizio Fratini (Fp Cgil), Ubaldo Pascolini (Fp Cisl) e Marco Cotone (Uil Fpl) sono stati ricevuti dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini: «Abbiamo chiesto e ottenuto un impegno diretto della Regione Umbria per sollecitare la ministra Madia allo sblocco del rinnovo». Nella missiva inviata, la Marini ha messo in evidenza il fatto di «riconoscere l’importanza delle rivendicazioni rappresentate con la mobilitazione di oggi, sia quelle normative che quelle economiche, necessarie per valorizzare e per ridare ruolo e prestigio ai lavoratori pubblici sia quelli propri dell’ente Regione e del servizio sanitario regionale, sia quelli delle autonomie locali, in anni difficili, che includono per l’Umbria la fase della ricostruzione post terremoto, alla quale i lavoratori pubblici sono chiamati con impegno, orgoglio abnegazione, al fianco dei cittadini. In considerazione di tutto ciò, nell’interesse di tutta la comunità umbra, le chiedo di favorire una celere conclusione delle trattative verso la sottoscrizione dei Ccnl, nella strada indicata nell’intesa del 30 novembre 2017 – termina – che traccia le linee di intervento e gli obiettivi condivisi».