Scuole, movida, lavoro: le richieste delle Regioni al Governo

Umbria – Dopo la riunione-fiume di Foligno, la conferenza che ha fatto emergere una posizione unitaria dei governatori. Domenica si decide

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Dopo l’ordinanza di ieri sugli eventi sportivi e dopo aver palesato la ferma intenzione di intervenire in modo deciso sui rischi di contagio all’esterno delle scuole (pronta una sospensione delle attività didattiche in presenza per 15 giorni nelle scuole superiori), sabato mattina a Foligno, nella sede del Cor, la presidente della Regione Donatella Tesei ha incontrato tutti gli apicali della macchina regionale per fare il punto sulle misure disposte e su quelle da disporre per affrontare la seconda ondata della pandemia.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Didattica a distanza per i più grandi

Stando a quanto è trapelato, la governatrice non vuole lasciare nulla di intentato dopo i numeri relativamente alti degli ultimi giorni ed è pronta ad attuare misure ancor più restrittive rispetto a quelle previste dal Governo, se necessario. In primis sulla scuola, dove nel frattempo, dopo la fuga in avanti di ieri, tanti governatori hanno chiesto a Conte di riattivare la didattica a distanza perlomeno per gli studenti più grandi delle superiori. Altre misure richieste: orari scaglionati, e aumento delle corse dei bus. E pare che il governo ci stia pensando. Ecco perché al momento non se n’è più parlato a livello regionale, visto che nel pomeriggio è in programma un nuovo incontro della conferenza Stato-Regioni. 

Emergenza sanitaria e come gestirla

Ma nella riunione folignate si è parlato anche dell’ospedale da campo, delle terapie intensive (l’Umbria era stata inserita fra le regioni ‘a rischio’ appena 48 ore fa) e sugli ospedali territoriali da destinare al trattamento dei pazienti Covid. Nella cartellina distribuita ai presenti anche un piano di intervento drastico, al momento riservato, nel caso in cui la situazione dovesse precipitare. I dettagli del confronto saranno resi noti solo alla fine di questa giornata così convulsa.

Boccia: «Massima condivisione con le Regioni»

Intanto sabato ha parlato il ministro per gli affari regionali Boccia, chiarendo come qualsiasi decisione sarà condivisa con i governatori: «Con l’autunno siamo entrati in una nuova fase della pandemia. In Italia le reti sanitarie sono forti, le abbiamo rafforzate in questi mesi, ma dobbiamo evitare lo sfondamento che è avvenuto a marzo in alcuni territori. La cintura di protezione della prevenzione territoriale va irrobustita ogni giorno di più. Su tamponi, terapie intensive, medici di base serve essere tempestivi, immediati e collaborativi. C’è la massima attenzione del governo e disponibilità totale vero le Regioni e gli Enti locali. Oggi in Protezione civile abbiamo fatto un coordinamento con le Regioni, il ministro Speranza, il commissario Arcuri e il capo della protezione civile Angelo Borrelli: se il governo deciderà di definire un nuovo pacchetto di misure per contrastare l’avanzata dei contagi lo farà condividendolo con le Regioni».

Le richieste delle Regioni italiane

E le richieste delle Regioni, espresse attraverso la conferenza con lo Stato, sono state chiare e unitarie: chiusura delle scuole superiori e delle università per 15 giorni. E poi: smart working fino al 70% per i lavoratori non direttamente impegnati nella crisi epidemica, consumazioni unicamente al tavolo – per i locali – dalle ore 18 in poi, divieto di assembramenti ovunque con controlli ferrei. Per domenica mattina è previsto il faccia a faccia, probabilmente decisivo circa le prossime misure sulla scuola: ci saranno il ministro Lucia Azzolina, il premier Giuseppe Conte ed i governatori delle Regioni.

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