Fattorie Novelli: «I lavoratori sono stanchi di fare sacrifici»

Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil vanno all’attacco di fronte alla stasi del percorso di vendita: «Finora chi ci ha guadagnato sono solo i consulenti»

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Cresce la preoccupazione fra lavoratori e sindacato per il destino dei siti di Casalta e Spoleto del Gruppo Fattorie Novelli cresce. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil denunciano «una situazione sempre più incerta» e chiedono «che i tempi di presentazione del bando di vendita, ormai estremamente dilatati, si accorcino».

«A chi servono questi sacrifici?»

Secondo le tre sigle, sonos tati chiesti «ulteriori sacrifici ai lavoratori, mettendo a rischio sia l’occupazione sia l’attività stessa a fronte di incertezze procedurali, mancanza di dati oggettivi, di accordi fra curatele e perizie societarie, di definizione e messa in sicurezza dell’azienda con attivazione di procedura concorsuale e soprattutto senza avere una benché minima contezza della costruzione del bando di vendita della filiera uova. A chi servono questi sacrifici?».

«Si vuole ripetere un film già visto?»

Allo stesso modo le organizzazioni sindacali intendono «respingere al mittente le provocazioni ricevute durante gli ultimi incontri. Sollecitiamo gli amministratori delle varie curatele a presentare le documentazioni richieste da tempo e soprattutto ad effettuare le rimonte (ripopolazione dei pulcini negli allevamenti) senza se e senza ma, a garanzia dei livelli occupazionali. Servono fatti concreti e un percorso costruttivo in tempi brevi». Fai, Flai e Uila ricordano poi che «i lavoratori in questione si sono già sacrificati per poter tenere aperti i battenti dell’azienda ed hanno già pagato le colpe e gli errori delle precedenti amministrazioni e delle istituzioni a tutti i livelli. Sono i lavoratori a tenere in piedi il gruppo – affermano le tre sigle -, ne sono il cuore pulsante e non è accettabile che si prospetti alcuna ulteriore rinuncia da parte di questi ultimi. Ci pare che sino ad ora di tutti i sacrifici fatti ne abbiano beneficiato solo i consulenti che sono transitati nelle varie procedure. Giù le mani dai lavoratori e dalle lavoratrici, questo è il messaggio chiaro anche per chi si affaccerà all’ipotetico bando. O ciò che si vuole è ripetere un film già visto al valore di un euro?».

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