In Umbria, terra di santi, cattredali e monasteri, è difficile pensare di non riuscire a trovare luoghi per il culto religioso. A Perugia, ad esempio, se questo vale per i cristiani, lo stesso non si può dire per le altre religioni.
Luoghi di preghiera Per i cristiani la storia e la tradizione hanno fatto di questa terra un posto votato alla spiritualità. Da lì, l’apertura di un dibattito sui luoghi di culto di altre religioni come l’Islam. Martedi 19 maggio, infatti, si terrà a palazzo Donini un dibattito sulle necessità di avere dei luoghi di culto islamici. Una richiesta esplicita giunta dai più giovani, quelli cioè di seconda generazione islamica.
Numeri nazionali Sono 769 luoghi di culto islamici (di fatto sale per la preghiera) individuati nell’ultimo censimento nazionale e solo 5 moschee di nuova edificazione a Segrate, Ravenna, Colle Val d’Elsa, Roma e Catania. Tutto questo per un milione e mezzo di musulmani presenti sul territorio, pari al 34% dei residenti stranieri, vale a dire un luogo di culto ogni mille e 723 musulmani residenti.
In Umbria A Perugia esistono due piccoli centri per il culto islamico: il primo è una piccola moschea in fondo a via dei Priori; il secondo, un centro culturale, è in zona Settevalli. Così come a Terni dove, oltre alla moschea cittadina, ne esiste una piccola in carcere, per i numerosi detenuti musulmani. Nel resto della regione ci sono alcuni centri di culto sparsi tra Città di Castello, Marsciano e Spoleto, quest’ultimo è stato aperto nei primi mesi del 2015 e non è una vera e propria moschea, bensì un centro culturale islamico.
Il dibattito L’iniziativa intende contribuire a portare chiarezza sui termini della questione. Ne discuteranno istituzioni nazionali e locali, comunità religiose, seconde generazioni, esperti e ricercatori. L’iniziativa è parte integrante del progetto Fei – Ministero dell’interno/Unione europea – sul dialogo interreligioso, realizzato da Aliseicoop in partenariato con l’Università di Perugia.