Interrogazione all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, durante il question time di martedì in consiglio regionale, da parte di Valerio Mancini e Stefano Pastorelli (Lega) per conoscere l’andamento dell’utilizzo degli anticorpi monoclonali contro il Covid-19, in Umbria. Illustrando l’atto in aula, Mancini ha ricordato di aver «presentato una mozione lo scorso 23 febbraio, approvata all’unanimità dall’aula e volta ad impegnare la giunta ad attivarsi presso il Governo nazionale per avere a disposizione, ai fini di un utilizzo immediato, queste cure sperimentali anche in Umbria. Chiediamo all’assessore Coletto – ha aggiunto l’esponente della Lega – di sapere quante dosi di anticorpi monoclonali sono state consegnate alle strutture sanitarie della nostra regione, quanti pazienti sono stati sottoposti al trattamento e i dati relativi all’efficacia dello stesso».
Dalla prima somministrazione cosa è accaduto?
Il 24 marzo, all’ospedale ‘San Giovanni Battista’ di Foligno, per la prima volta in Umbria è stata sperimentata la cura a base di anticorpi monoclonali su una 79enne positiva al Covid-19 da circa 5 giorni. La paziente, in dialisi da 32 anni, è stata segnalata ai professionisti sanitari del presidio ospedaliero di Spoleto dal suo medico di base, e, dopo un’attenta valutazione delle direttive nazionali, è stata ritenuta idonea ad essere trattata con il farmaco innovativo. Negli ultimi giorni altri pazienti umbri affetti da Covid-19 sono stati sottoposti alle cure con gli anticorpi monoclonali e si ha notizia di oltre 90 dosi di monoclonali arrivate. «Questa sperimentazione – ha concluso Mancini – insieme ai vaccini e alle terapie domiciliari, può rappresentare un’arma fondamentale per sconfiggere il virus, pertanto chiedo all’assessore alla sanità di fornire in aula tutti i dati relativi alle cure con i monoclonali».
«I risultati sono incoraggianti»
Così l’assessore Coletto nel rispondere all’interrogazione: «Il numero totale di anticorpi è 309, di cui 56 anticorpi semplici, 169 combinati e 84 ‘Roche general’. C’è una scorta nazionale delocalizzata, sono quantitativi che possono essere forniti dove servono. In Umbria i pazienti sottoposti a trattamento sono 48, di cui 19 nell’azienda ospedaliera di Perugia, 9 a Spoleto, 9 a Terni e 11 a Città di Castello. Sull’efficacia del trattamento l’Aifa ha istituito un apposito registro in cui i centri utilizzatori compilano scheda di arruolamento dei pazienti eleggibili al trattamento. Dopo un mese di anticorpi, si sente il paziente anche telefonicamente. I dati ancora non ci sono, perché non sono trascorsi i 30 giorni, ma i risultati sono incoraggianti». Nella sua replica, Mancini ha sottolineato che «tutti i pazienti trattati con monoclonali sono guariti, nonostante il ministro Speranza inizialmente non li volesse neanche gratis, invece si sarebbero evitate molte morti, visti i risultati del lavoro che si sta svolgendo anche in Umbria. Aifa dovrà comunicare che i pazienti guariscono, visto che non si registrano decessi, c’è poco da sperimentare. La nostra sperimentazione dà speranza a chi si ammala».