Umbria, l’intesa con il Governo porta altri 44 posti di intensiva

Verranno realizzati con 4 moduli prefabbricati a Terni, Perugia, Foligno e Città di Castello. Investimento governativo di 8,2 milioni di euro

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Conferenza stampa giovedì mattina da parte della Regione Umbria, con la presenza ‘online’ del commissario nazionale per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, per annunciare l’intesa raggiunta che consentirà di avere in Umbria altri 44 posti letto di terapia intensiva, distribuiti su 4 moduli prefabbricati che verranno allestiti nei pressi degli ospedali di Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Cambia (in parte) la strategia

«L’Umbria, nonostante l’ondata della seconda fase del virus, ha saputo resistere e rispondere – così la presidente della giunta regionale Donatella Tesei -. Dallo scorso 17 ottobre, quando venne lanciato l’allarme nel corso di una riunione che ricordo ancora, e nei successivi 45 giorni, con un lavoro senza sosta siamo riusciti a gestire la situazione al meglio ed in modo ordinato. Nel tempo abbiamo operato per realizzare un piano di salvaguardia che ci avrebbe dovuto portare, in ‘fase due’ se necessario ma in vista anche della eventuale terza ondata, all’allestimento di 127 posti di terapia intensiva. Tale piano è andato avanti prevedendo la realizzazione di 44 posti di terapia intensiva: 12 con l’ospedale da campo finanziato da Banca d’Italia e allestito nei pressi dell’ospedale di Perugia, 24 posti emergenziali a Terni con il generoso contributo della Fondazione Carit ed altri 8 presso l’ospedale di Perugia. Oggi, 30 di quei 44 posti sono già pronti, per una disponibilità totale di 157 posti, triplicati rispetto ai 59 di partenza del novembre 2019. In questo contesto abbiamo avuto la possibilità di negoziare, con il commissario Arcuri che ringrazio, la realizzazione di ulteriori 44 posti di terapia attraverso 4 moduli prefabbricati, per un investimento del Governo di 8,2 milioni di euro, accanto agli ospedali di Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello. Arriviamo così ad un totale di 183 posti in intensiva dal 20 febbraio prossimo. Ciò porterà un alleggerimento delle strutture sanitarie umbre e quindi, in prospettiva, all’avvio degli interventi strutturali sui nostri nosocomi per 25 milioni di euro, già finanziati (interventi su terapie intensive, pronto soccorso e servizio trasporti con ambulanze, ndR). Da ciò ne consegue che i 14 posti restanti di intensiva previsti per l’ospedale di Terni, finanziati dalla Fondazione Carit, non sono più necessari e tale contributo, d’intesa con la Fondazione, la Regione e l’azienda ospedaliera, potrà essere utilizzato per altre importanti opere».

Domenico Arcuri

Arcuri: «Ottima sinergia»

Il commissario nazionale per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha spiegato che «c’è stata una collaborazione istituzionale virtuosa con l’Umbria ed un’ulteriore dimostrazione di come, con pazienza e coscienza, le istituzioni possono lavorare insieme. Il rafforzamento della rete ospedaliera per fronteggiare l’emergenza ha avuto delle sorti non lineari all’inizio, come è normale che sia. Ci sono state discussioni sul modo migliore per condurre la strategia. Oggi è giusto riconoscerci reciprocamente che l’opera procede bene, con una tempistica straordinaria. Anche in altre regioni italiane ci siamo attivati con 329 progettazioni di reparti ospedalieri come quelli umbri, abbiamo anche attivato il canale di rafforzamento per l’acquisto delle attrezzature. Si può dire che dopo un inizio ‘discusso’, stiamo tutti lavorando sulla giusta via, con tempi realistici e per fare il massimo».

«Umbria bene sui vaccini. Speriamo di avere presto altri fornitori»

Sullo stato dell’epidemia, Arcuri ha detto che «da un lato abbiamo iniziato la campagna per le vaccinazioni, la sola via attuale per farci uscire tutti e definitivamente da questa emergenza. Questa campagna ha delle componenti indispensabili, a partire dalla necessità che i vaccini vengano somministrati al numero più ampio possibile di cittadini, come sta evvenendo in Umbria che registra numeri ottimali, nel tempo più breve possibile. In questo senso stiamo attendendo altri farmaci, oltre a quello Pfizer; ci sono i tempi tecnici dei test e delle approvazioni, ma contiamo di vaccinare tutti gli italiani entro il mese di ottobre. Di certo usiamo tutti i vaccini che abbiamo: non siamo produttori ma, in questo senso, dipendiamo da altri. Mentre vacciniamo, però, l’epidemia non si è fermata. La condizioni è ancora complicata: ieri c’erano 2.561 italiani in intensiva ed un totale di oltre 20 mila ricoverati negli ospedali. Se noi non gestiamo bene tale equilibrio, fra contenimento dell’epidemia e campagna vaccinale, siamo ancora in una condizione complicata. Ci dobbiamo comunque attrezzare nel tempo più breve possibile, per rafforzare le strutture ospedaliere in vista di una recrudescenza, che speriamo non ci sia, dell’epidemia. La prospettiva è di lasciare all’Umbria una rete ospedaliera più efficace rispetto a quella pre-Covid: sarebbe un ottimo risultato che guarda finalmente al futuro».

«Un ottimo ‘federalismo sanitario’»

L’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto, ha spiegato che «in due mesi metteremo in piedi altri 44 posti letto di terapia intensiva che renderanno un servizio non solo per il periodo Covid, ma in un’ottica più ampia e orientata al futuro, per la salute generale. Ricordiamo che all’inizio ne avevamo 59 in tutto, davvero pochi. Servirà comunque un intervento integrato che comprenda Usca, vaccino, ulteriori cure e protocolli sperimentali. Una strategia complessiva per combattere ancora, anche se questa sinergia, che ci fa parlare di ‘federalismo sanitario’, ci sembra ottimale».

IL PROGETTO PER I 12 POSTI A TERNI

I nuovi posti, il progetto

Il direttore regionale della salute, Claudio Dario, ha presentato il progetto di estensione di 44 posti in terapia intensiva che si basa su quattro moduli prefabbricati, con le necessarie strumentazioni: «Una fornitura chiavi in mano», l’ha definita. L’affidamento dei lavori è avvenuto il 31 dicembre a firma del commissario Arcuri. I posti saranno distributi fra Perugia (10), Terni (12), Città di Castello (10) e Foligno (12) per un investimento governativo complessivo di quasi 8,2 milioni di euro. La consegna prevista dall’appalto è fra il 19 e il 24 febbraio.

Il nodo personale è reale

La necessità di personale per i 44 ulteriori posti è però reale: «Si sta procedendo – ha detto Dario – alle selezioni di personale da parte delle aziende. Per le intensive c’è un vincolo di specialità imposto dalla normativa, ovvero la presenza di anestesisti. Continuiamo a fare bandi per reclutarli e stiamo anche valutando la possibilità di costituire équipe miste e modelli organizzativi diversi da proporre anche a livello nazionale».

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