Umbria, manifattura: «Rivoluzione strabica»

Il segretario regionale di Confartigianato imprese Gianluca Tribolati, commenta il documento ‘La rivoluzione industriale 4.0’, presentato alla Camera

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Gianluca Tribolati

Gianluca Tribolati

«Bene l’iniziativa di Parlamento e Governo che si concentrano sulle condizioni per innovare il sistema manifatturiero. Ma la ‘rivoluzione’ che emerge dal documento messo a punto dalla Commissione attività produttive della Camera non deve essere ‘strabica’ verso una visione industria-centrica dell’innovazione digitale». Il neo-eletto segretario regionale di Confartigianato imprese Umbria, Gianluca Tribolati, commenta così le indicazioni del documento ‘La rivoluzione industriale 4.0’, presentato alla Camera nei giorni scorsi.

Tecnologie digitali «Se di rivoluzione si deve trattare – mette in guardia Tribolati – non commettiamo il consueto errore di immaginare un mondo che non c’è e di calare a forza sul sistema imprenditoriale italiano, composto per il 99,5% da micro e piccole imprese, astratti modelli standard d’importazione». Il modello da applicare in Italia, secondo Tribolati, «deve tener conto che le micro e piccole imprese italiane che utilizzano tecnologie digitali sono 183 mila con 627 mila addetti. Si tratta di aziende che già da tempo ibridano valori artigiani e innovazione e danno vita a risultati eccellenti in settori chiave del ‘Made in Italy’».

La manifattura L’innovazione della manifattura italiana «non è quindi una questione di dimensione d’impresa, né può essere un processo freddo e tecnocratico che ignora il valore del capitale umano nella produzione. Bisogna ritrovare equilibrio nelle politiche e negli strumenti per favorire la digitalizzazione delle nostre imprese, rispettando la biodiversità del sistema produttivo e dedicando pari dignità e attenzione alle caratteristiche e alle potenzialità dell’industria e della manifattura a valore artigiano. Confartigianato è pronta a fare la propria parte in un’azione coordinata tra pubblico e provato per ridare competitività alla nostra manifattura, eccellenza europea e mondiale».

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