Umbria nella fascia di rischio meno ‘grave’

Lo ha deciso il ministero della Salute. Conte: «Applichiamo le misure su base regionale da venerdì. Un giorno in più per organizzarsi»

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«La situazione appare particolarmente critica e il virus sta circolando in maniera forte, talvolta violenta. L’Rt, capacità di trasmissione del virus, è cresciuto fino a 1,7 su base nazionale»: così il premier Giuseppe Conte spiega le ragioni che hanno portato al nuovo Dpcm, prima di inoltrarsi a illustrare le fasce.

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Le diversificazioni

Su base territoriale, però, la situazione non è omogenea. Per questo si procederà in modo differenziato: «I numeri complessivi – dice Conte – sono in crescita ed è possibile che molte regioni superino le soglie critiche delle intensive e dei reparti ospedalieri già nelle prossime settimane. Oggi però, rispetto alla prima ondata, abbiamo un piano che monitora ben 21 parametri che ci dicono dove e come intervenire. Su questo punto, abbiamo deciso di introdurre misure differenziate in base ai territori regionali italiani».

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Giallo, Arancione, Verde

«Abbiamo tre aree di colore giallo, arancione e rosso. Le misure entreranno in vigore da venerdì, rinviando di un giorno l’applicazione per dare tempo a tutti di organizzare le proprie attività». Nell’area gialla, ritenuta al momento meno a rischio, c’è l’Umbria insieme ad Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana e Veneto. L’area arancione prevede un livello di criticità medio alto e comprende, ora, Puglia e Sicilia. In area rossa – criticità alta – ci sono Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. La decisione di evitare il colore ‘verde’ è, per Conte, il segno che al momento nessuno può evitare misure restrittive, data la situazione. Il Dpcm prevede, in condizioni ritenute molto particolari, che vi possano essere ‘zone rosse’ – quindi differenziazioni su base ancor più locale – all’interno delle singole regioni. Gli aggiornamenti sulle situazioni di rischio delle singole regioni, verranno adottati attraverso ordinanze del ministero della Salute. Conte ha poi annunciato un decreto ‘ristori bis’ per sostenere le attività più colpite, attraverso versamenti sui conti correnti dei diretti interessati, insieme all’Agenzia delle Entrate.

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