Un contest per dire no al gioco d’azzardo e selezionare le migliore proposte creative per la realizzazione di una campagna regionale per la prevenzione e il contrasto della ludopatia. Il concorso di idee ‘Umbria no slot’, promosso dalla Regione in collaborazione con un’agenzia altoatesina, si è concluso martedì mattina con l’annuncio dei vincitori. I partecipanti al concorso sono stati 148, con oltre 270 progetti ricevuti dall’Italia e dall’estero.
I trionfatori Nella sezione professionisti ad aggiudicarsi il premio è stata l’illustratrice Sarah Treb (layout), mentre Giulia Innocenzi e Federica Di Carlo hanno vinto nella sezione video. Per quel che concerne le scuole – 14 le proposte in ballo – si è classificato 1° il liceo scientifico ‘Galilei’ di Terni con il video realizzato dalla 2°B; a seguire il professionale ‘Orfini’ di Foligno (layout ideato dalla studentessa Oksana Reka) e la secondaria di primo grado ‘Foscolo’ di Perugia (1°E). A decretare i vincitori è stata la giuria di qualità composta da Matteo Grandi e composta da Valeria Saggio, Alexandre Dvihally, Lucia Coco, Angela Bravi e Fabiola Gentili: 7 mila euro di montepremi – 3 mila sezione layout, 4 mila sezione video – per i professionisti, mille euro alla scuola prima classificata, quindi a scendere 800 e 500 euro per l’acquisto di materiale didattico.
Comunicazione e gioco d’azzardo L’assessore regionale Luca Barberini ha ricordato nell’occasione che «in Umbria sono circa 10 mila le persone con profilo di gioco problematico, il 5,6% della popolazione fra i 15 e i 74 anni. Un dato in linea con la media nazionale, che nel 2016 ha visto gli umbri spendere circa 1 miliardo e 99 milioni di euro nei giochi autorizzati dai Monopoli, di cui il 67% per apparecchi elettronici e slot machine. Il fenomeno del gioco d’azzardo patologico assume dimensioni veramente grandi, basta pensare che in Italia le risorse investite per il fondo sanitario ammontano a 113 miliardi e che nel 2016 sempre nel nostro paese 96 miliardi sono stati spesi per il gioco. ‘Umbria no slot’ rientra tra le azioni programmate con la legge regionale n. ‘21/2014’ per la prevenzione, il contrasto e la cura del gioco d’azzard: l’Umbria è stata una delle prime Regioni a dotarsi di una legge in materia grazie alla quale sono stati attivati centri per la cura e la prevenzione della patologia. Siamo consapevoli di quanto sia importante la comunicazione per riuscire a fronteggiare questo fenomeno che investe trasversalmente tutta la società indipendentemente dall’età».
L’apertura a Porta Pesa C’è chi, tuttavia, ha ricordato a Barberini – uno studente della ‘Ugo Foscolo’ di Perugia – che di recente è stata aperta una sala scommesse vicino a due scuole, in zona Porta Pesa: «Proprio oggi – ha risposto l’assessore – in consiglio regionale si prende in esame una modifica della legge regionale che obbligherà anche le sale scommesse ad una distanza – ha concluso – definita dalla norma da luoghi sensibili».