Over 60 vaccinati dai medici di famiglia. Appuntamenti per età

I chiarimenti della Regione, ma nella prosecuzione della campagna rimangono dubbi su tempi e modalità

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di F.L.

L’annuncio dell’avvio in Umbria – da lunedì 17 maggio – delle pre-adesioni alla prenotazione per 60-69enni è già un primo passo avanti rispetto allo stallo degli ultimi giorni, ma dubbi e incertezze sulle tempistiche e modalità delle vaccinazioni (anche per le fasce di età a seguire) rimangono. E dunque non riguardano solo l’approvvigionamento delle dosi, il fattore definito più volte come preminente dai vertici della sanità regionale nella consueta conferenza stampa settimanale di venerdì mattina. Nel pomeriggio, almeno per i cittadini nati tra il 1952 e il 1961, è arrivato un chiarimento importante sul portale della Regione dedicato: la vaccinazione sarà effettuata presso il proprio medico di medicina generale, la data della vaccinazione sarà indicata in un sms che si riceverà nelle settimane successive alla prenotazione, inoltre la stessa data sarà basata sull’età e non sull’ordine di adesione.

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Umbria, vaccinazione 60-69: come prenotarsi

In campo anche dentisti e pediatri?

«Nessuna categoria rimarrà esclusa» hanno detto i rappresentanti della Regione rassicurando sul proseguimento della campagna, non solo per i circa 43 mila over 60 ‘residui’, ma a seguire per le altre fasce più giovani. ‘Pesa’ il mancato accordo unitario – dopo gli incontri di giovedì – con farmacisti e medici di medicina generale che, con il contributo organizzativo dei primi, avrebbe dovuto sgravare questi ultimi, in particolare, dalle incombenze legate alla programmazione delle vaccinazioni (che dunque ora si prende in carico la Regione). «Non precludiamo alcuna possibilità» ha detto il commissario straordinario all’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, ventilando l’ipotesi che possano entrare in campo nella campagna anche altre categorie del mondo della sanità. «Continueranno specifiche interlocuzioni con medici e farmacisti – ha sottolineato più volte -, mentre la prossima settimana avremo un confronto con altre categorie che possano garantire un intervento vaccinale più massiccio possibile e con tutte le professionalità possibili». Quali? D’Angelo non l’ha specificato, ma odontoiatri e pediatri di libera scelta nelle scorse settimane hanno dato la propria disponibilità a collaborare.

La Fmmg: «Noi ci siamo, ma serve un aiuto»

«Noi medici di medicina generale siamo intenzionati a conservare il nostro ruolo e a rispettare un obbligo contrattuale, quello della vaccinazione, che ci spetta di diritto e dovere» sottolinea a nome dei colleghi Simonetta Centurione, segretaria della Federazione italiana dei medici di medicina generale di Terni. «Abbiamo chiesto però alla Regione – aggiunge – un supporto organizzativo, a partire da una logistica più rapida ed efficiente, anche in considerazione del fatto che questa situazione non è estemporanea, ma durerà nel tempo. In estate ci troveremo a vaccinare gli over 60, insieme alle altre fasce di età a seguire, e a somministrare contemporaneamente le seconde dosi agli over 70. Serve un’organizzazione perfetta, oltre che la garanzia che tutti i pazienti possano accedere alle vaccinazioni alle stesse condizioni. La Regione ci venga dunque incontro, garantendo almeno dei ristori per le coperture delle spese del personale di segreteria. Noi, lo ribadisco, ci siamo e siamo pronti a fare la nostra parte».

Gli aspetti economici da chiarire

Il nodo organizzativo è legato anche a quello economico. I medici di famiglia hanno finora gestito da soli le vaccinazioni della categoria 70-79enni, ricevendo per ogni dose inoculata 8 euro a paziente. La proposta della Regione per la campagna under 70 era invece di riconoscere 6 euro a paziente ai medici e 2 ai farmacisti. Ma questi ultimi ne avrebbero richiesti altri 2. Ecco che, calcolatrice alla mano, sono mancati all’appello circa 250 mila euro di copertura, facendo così saltare l’accordo. «Il budget con i medici di medicina generale era stato condiviso» ha detto sempre venerdì il direttore generale salute e welfare della Regione, Massimo Braganti. «Sulla partita delle farmacie – ha aggiunto – la questione rientra invece nella poca chiarezza dei finanziamenti del ministero dell’economia e delle finanze, al quale abbiamo richiesto ulteriori interlocuzioni sull’utilizzo di 720 mila di fondi Covid per farmacie e servizi. Soldi che abbiamo solo in teoria, ma che non possiamo utilizzare se non per i farmaci. Auspichiamo che nel giro di un mese/mese e mezzo arrivino chiarimenti, in ogni caso – ha ribadito Braganti – attiveremo tutti i canali possibili per aumentare la capacità di vaccinazione».

D’Angelo: «Senza fragili e caregiver avremmo concluso over 60»

Intanto, rispondendo indirettamente alle polemiche sui ritardi nell’apertura delle prenotazioni per la fascia 60-69 anni e a seguire, D’Angelo ha snocciolato i numeri relativi alle categorie fin qui vaccinate. Stando ai dati aggiornati a venerdì, in Umbria sono state somministrate finora 390.181 dosi complessive, i soggetti vaccinati con prima dose sono 266.332, mentre quelli con ciclo completo sono 126.237. «Se facciamo un confronto su vaccinazioni e popolazione – ha sottolineato il commissario -, per quanto attiene gli ultraottantenni siamo la terza Regione in Italia, con un 95,74% di soggetti su cui si è garantito l’intervento vaccinale. Abbiamo posto i fragili e i caregiver come priorità, come da piano nazionale, e abbiamo circa 70 mila vaccinati fragili e caregiver in più rispetto alle altre Regioni». Per quanto attiene poi gli over 70, «abbiamo 22 mila vaccinati in più – ha precisato ancora – rispetto alla media nazionale». «Se andiamo quindi ad analizzare questi elementi – ha concluso -, e li parametriamo a tutte le altre Regioni, noi già avremmo potuto concludere la fascia di età 60-69 e gran parte dei 50-59enni».

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