Umbria, plateau Covid: «Restiamo ‘bianchi’. Vaccini salva-ospedali. Omicron ora al 100%»

L’analisi del nucleo epidemiologico regionale: «Le fasce con maggiore incidenza sono quelle in età scolare»

Condividi questo articolo su

Consueto punto settimanale, giovedì mattina, del nucleo epidemiologico regionale in merito alla situazione della pandemia da Covid-19 in Umbria. L’assessore regionale alla salute Luca Coletto ha affermato che «la situazione è complessivamente sotto controllo, ricoveri compresi. Anche per questa settimana l’Umbria dovrebbe restare in ‘zona bianca’, parametro che ci dice che stiamo gestendo correttamente la situazione, garantendo i servizi principali nei nostri ospedali. Ci sono state delle restrizioni in ambito sanitario, avendo deciso di non fare ‘Covid hospital’, ma crediamo sia fisiologico: continuiamo a gestire le liste di attesa e gli interventi chirurgici come se il Covid-19 fosse una patologia endemica, con cui convivere».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Il quadro epidemiologico

La dottoressa Carla Bietta ha spiegato che «la curva epidemica è in una fase di stabilizzazione, di un plateau che vede ancora circa 2 mila casi al giorno. L’incidenza settimanale mobile per 100 mila abitanti è di 1.591 casi. Rispetto al resto d’Italia c’è una flessione anticipata ma condividiamo un andamento di plateau. Rispetto ai distretti, tutti mostrano un’incidenza superiore a mille casi per 100 mila abitanti, con l’Assisano che ha il dato più alto. In generale comunque la tendenza è ad una riduzione. Rispetto alle fasce di età c’è una grande variabilità: 617 casi per 100 mila abitanti fra gli 80-84enni e 4.111 casi, invece, fra i 6-10 anni. Nelle fasce di età scolastiche (3-5, 6-10, 11-13 e 14-18 anni) c’è un andamento in crescita rispetto a tutte le altre classi d’età». In merito agli ospedali, la dottoressa Bietta ha spiegato che «i ricoveri stanno iniziando a diminuire, sia quelli totali che in terapia intensiva. Rispetto al resto d’Italia, l’Umbria non ha mai superato il tasso di prevalenza di ricoveri per 100 mila abitanti ed è sempre stata sotto la media nazionale. Ciò vale soprattutto per le intensive, la cui percentuale di saturazione si è ridotta, con un andamento che è di stabilizzazione e riduzione. A fronte di così tanti casi, l’impegno ospedaliero è oggettivamente contenuto, al di sotto dei livelli di allerta». Sui decessi: «Siamo di fronte ad un dato che sembra stabilizzarsi». Circa la variante Omicron, infine, «ad oggi siamo al 100% in Umbria: ha completamente sostituito la Delta. E la variante Omicron si conferma meno letale».

Vaccinazioni ‘salvano’ gli ospedali

Il commissario Covid Umbria, Massimo D’Angelo, in merito alla campagna vaccinale ha spiegato che «l’Umbria ha dati migliori di quelli medi nazionali. Stiamo progredendo nell’intervento vaccinale e il 26 gennaio, rispetto alle 8.925 previste in target, ne abbiamo somministrate di più: 883 prime dosi, 861 seconde dosi e 7.934 terze dosi. Finora abbiamo garantito un intervento appropriato anche e soprattutto alle fasce più a rischio per età o patologie pregresse. Non a caso l’impegno delle terapie intensive si è ulteriormente ridotto: il vaccino crea una reale protezione che ci consente di attuare il piano territoriale di intervento nella gestione ospedaliera». Sempre in tema di ricoveri di persone positive al virus, D’Angelo ha spiegato che «attualmente circa il 60% è ‘per’ Covid ed il 40% ‘con’ Covid».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli