Anche una delegazione umbra ha partecipato venerdì, a Roma, alla manifestazione organizzata a piazza Santi Apostoli in occasione dello sciopero nazionale della polizia locale indetto dall’associazione sindacale Csa Regioni autonome locali. La mobilitazione è stata decisa per rivendicare un contratto di diritto pubblico, che dia alla categoria un riconoscimento giuridico equiparato a quello delle forze di polizia ad ordinamento civile.
Le ragioni della protesta
Dopo l’emanazione del decreto sicurezza bis, infatti, i 60 mila agenti del comparto sono chiamati a svolgere un servizio di sicurezza a 360°, a fronte però – spiegano dal Csa – della mancanza di tutele e di equipaggiamenti idonei che li espone ogni giorno al rischio di diventare obiettivo sensibile della criminalità organizzata e del terrorismo. «In tal modo – spiega una nota -, il Csa-Ral intende anche sensibilizzare il Governo e il legislatore a velocizzare l’iter della modifica della legge 65/86, che disciplina l’attività della categoria, attualmente all’esame della commissione affari costituzionali della Camera, proprio in funzione di un riallineamento delle tutele e delle condizioni di lavoro della polizia locale rispetto alle altre forze dell’ordine».