Umbria, RT e incidenza sotto la lente. Scuole: restano tanti dubbi

Cristofori: «Indice intorno ad 1,30 e oggi 167 casi per 100 mila abitanti». D’Angelo: «Scuole sicure ma creano momenti di aggregazione rischiosi»

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«La curva epidemica, dopo le festività natalizie, registra un aumento dei casi di Covid-19, pur con una forte oscillazione legata alla variabilità dei tamponi. La media in ogni caso dice che c’è crescita, al momento non esponenziale né imponente come quella della prima fase. La discesa che avevamo registrato fino a metà dicembre, si è pertanto fermata». Così il dottor Marco Cristofori del nucleo epidemiologico dell’Umbria, giovedì mattina nella conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza virus in Umbria. «Dal 27 dicembre al 10 gennaio – ha proseguito Cristofori – abbiamo un RT di 1,34, per l’Istituto superiore di sanità ad oggi è pari ad 1,29. Non sono dati identici ma comunque simili. Prendendo gli ultimi 14 giorni, il valore invece si abbassa leggermente: l’oscillazione è data dal numero di casi e tamponi. Come incidenza siamo, oggi, a 167 casi positivi per 100 mila abitanti». Il direttore regionale della sanità, Claudio Dario, si è soffermato sull’incidenza in Umbria «che è forse il dato di maggiore rilievo e che sta crescendo. Da alcuni giorni abbiamo più nuovi positivi che guariti. L’incidenza è condizionante anche su RT bassi.

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Ricoveri e decessi

Sul piano dei ricoveri, ha spiegato il dottor Cristofori, «si è tornati a salire dal 23 dicembre in poi, in maniera contenuta. Lo stesso si può riscontrare, con un ritardo di alcuni giorni rispetto al dato generale dei ricoveri, per le terapie intensive. I decessi allo stesso modo registrano, specie negli ultimissimi giorni, un aumento lieve. Queste tre curve, di fatto, vanno sempre di pari passo con tempistiche diverse fra loro. In ogni caso l’Umbria è l’unica regione italiana che nelle scorse settimane ha piegato i dati e la curva, con modalità del tutto analoghe alle regioni in cui sono state applicate le misure più dure della ‘zona rossa’». Elemento che per Claudio Dario è dipeso anche dalle misure più restrittive – un ‘arancione rinforzato’ – attuate dalla Regione.

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L’effetto-feste

L’epidemiologo e docente universitario Fabrizio Stracci ha osservato che «l’andamento della curva lascia qualche preoccupazione ma la prospettiva della vaccinazione, che richiede comunque almeno due settimane per lo sviluppo dell’immunità, ci conforta. Durante le feste c’è stata una mobilità maggiore, riflesso di un sostanziale allentamento legato al periodo: tale aspetto ha probabilmente inciso sui contagi che contiamo oggi. Speriamo che gli incontri fra persone siano stati limitati alle famiglie e che i nuovi cluster siano pertanto legati a tale dimensione interfamiliare. L’auspicio è ovviamente quello di riportare presto la curva sotto controllo: finché è in aumento, però, non possiamo dire quando si concluderà l’effetto-feste».

Scuole superiori: tante perplessità sulla riapertura

Sulla questione-scuole, Marco Cristofori ha spiegato che «il rinvio nella riapertura delle scuole superiori dipende anche dall’esigenza di tenere scisse le ragioni dell’incremento della curva. Dobbiamo evitare di confondere le cause sul piano epidemiologico. Ora analizziamo questa sorta di effetto-feste, da solo. Unirlo a quello dell’eventuale riapertura delle scuole, rischia di sovrapporre gli elementi dell’analisi epidemiologica. Ovviamente le valutazioni su quando e come riattivare la didattica in presenza per le scuole superiori, spettano alla Regione». Il vice commissario Covid Massimo D’Angelo, sul tema scuole, ha affermato che «va tenuto conto della condizione, fondamentale, che tutti i soggetti che vanno a scuola, hanno dei momenti aggregativi collaterali che aumentano notevolmente il rischio di esposizione. Non è la scuola in sé a preoccupare, ma sono le dinamiche ad essa legate. Un ulteriore incremento dell’incidenza del virus, graverebbe in primis sul sistema sanitario. Perché poi i giovani vanno a casa e possono contagiare anche persone anziane, le più vulnerabili». Il piano di screening di tamponi rapidi agli studenti potrebbe scattare in seguito all’ok della giunta regionle fissata per giovedì pomeriggio.

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