Umbria, si accende lo scontro fra Lega e FdI

Atto bipartisan – sostenuto dai ‘meloniani’ – non passa in consiglio. Caparvi (Lega): «Atteggiamento grave e inopportuno». Pace e Squarta (FdI): «Politica delle bandierine. Non accettiamo lezioni»

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Due mozioni ‘bipartisan’ – o per meglio dire da parte della minoranza e di Fratelli d’Italia, insieme – respinte nella seduta di martedì del consiglio regionale dell’Umbria. Entrambe attraverso l’astensione, e non il voto contrario, degli esponenti di Lega, Forza Italia e Tesei per l’Umbria. Un’alchimia politica che, pur non contenendo giudizi contrari e quindi bocciature fra alleati, ha portato alla luce il clima di tensione esistente fra quelle che sono attualmente i due principali partiti del centrodestra: Lega e FdI.

Il danno minore

La mozione sul sostegno economico alle famiglie di persone disabili, presentata da Vincenzo Bianconi (Misto) e firmata dalle minoranze, oltre che dai consiglieri Eleonora Pace e Marco Squarta (FdI), ha colto in contropiede la maggioranza. Lega decisamente contraria nel merito – in aula ha parlato Pastorelli – e fuoriuscita dei consiglieri leghisti dall’aula per far venir meno il numero legale, prendere tempo e ‘ricomporre’. Ma la ricomposizione, ergo il tentativo di rispedire l’atto in comissione, non è venuta granché – mozione poi respinta con le astensioni citate – e alla fine, nel pomeriggio, il segretario leghista Virginio Caparvi in una nota ha mostrato un evidente disappunto.

Virginio Caparvi

«Atteggiamento di FdI grave e inopportuno»

Caparvi bolla come «grave e inopportuno l’atteggiamento del gruppo di Fratelli d’Italia che insieme al Pd ha sottoscritto un documento, approvato nella passata legislatura, privo di qualsiasi riferimento alle mutate condizioni sociali, economiche e sanitarie. Tale atto non ė stato nemmeno sottoposto all’attenzione del nuovo esecutivo regionale. Il gruppo Lega Umbria ha chiesto il rinvio in commissione, poiché riteniamo indispensabile un approfondimento del testo alla presenza degli attori coinvolti e delle associazioni di categoria, dell’assessore alla sanità Luca Coletto, dei commissari e alla luce delle attuali problematiche create dal Covid-19 su cui bisognerà avviare un focus specifico. Invitiamo gli alleati di maggioranza – conclude Caparvi – ad un più regolare confronto nell’ambito della coalizione di appartenenza, cioè quella di centrodestra, evitando di esporsi a facili strumentalizzazioni della sinistra su tematiche delicate e importanti come appunto quelle che riguardano la disabilità».

Eleonora Pace

Pace e Squarta (FdI): «Lezioni dalla Lega? Non esiste. Inseguita la politica delle ‘bandierine’»

Pronta la replica dei due esponenti di FdI a palazzo Cesaroni, Eleonora Pace e il presidente dell’assemblea Marco Squarta: «Siamo dispiaciuti – affermano – per la mancata approvazione della mozione sul rafforzamento del sistema di protezione sociale e di cura delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie. Oggi si è persa una straordinaria occasione che senza dubbio avrebbe rappresentato un passaggio importante per il tema della disabilità in Umbria. Siamo delusi dall’atteggiamento della Lega che, su un argomento che non deve avere colore politico, ha preferito inseguire logiche partitiche di ‘bandierine’». Gli esponenti del partito di Giorgia Meloni definiscono «inopportuno» l’atteggiamento dei colleghi della Lega in consiglio: «L’atto non è passato – spiegano Pace e Squarta – e ci dispiace molto anche perché si trattava di un lavoro iniziato negli anni scorsi durante la precedente legislatura che, in un’ottica di rafforzamento della sanità e di sostegno alle persone in maggiore difficoltà, si sarebbe perfettamente allineato con l’ottimo lavoro svolto finora dall’assessore Coletto e dalla presidente Tesei. Fratelli d’Italia, però, non prende nessun tipo di lezione dal segretario della Lega Caparvi, noi conosciamo benissimo i confini del centrodestra, a Roma ce li hanno insegnati molto bene attraverso l’esempio considerando che FdI non ha mai stretto alleanze con nessuno per occupare poltrone e incarichi».

Parla il gruppo consiliare leghista

«Ci siamo astenuti sull’atto portato in aula dal consigliere Bianconi, che proveniva da un percorso iniziato e concluso nella scorsa legislatura, ripreso e riproposto in assemblea legislativa pur essendo passati anni dalla stesura e non tenendo conto di una emergenza Covid che impone un’attenzione e una riprogrammazione importante per far ripartire tutti i servizi socio-sanitari e soprattutto avviare azioni di risposta che tutelino i diritti della disabilità»: così il capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli, anche a nome dei consiglieri Paola Fioroni, Francesca Peppucci, Valerio Mancini, Eugenio Rondini, Daniele Nicchi e Daniele Carissimi. «L’assessore Coletto – spiega il capogruppo – doveva essere coinvolto in questo percorso, per un confronto condiviso nel luogo deputato, cioè la terza commissione, per declinare al meglio le condivisibili azioni indicate nella mozione. D’altra parte il rinvio in commissione, più che legittimo per assicurare l’audizione delle associazioni dei portatori di interesse, utili a comprendere le posizioni in merito all’atto, avrebbe significato non una perdita di tempo, ma una concertazione collettiva. Nel rinviare un atto in commissione viene infatti stabilito un termine entro il quale ricondurre lo stesso in aula. Quindi i termini sarebbero stati stretti e comunque congrui con la possibilità di operare questi passaggi. Vogliamo avviare un percorso di maggiore partecipazione con tutta la maggioranza e con le associazioni dei familiari e i portatori di interesse. Daremo sempre priorità – prosegue Pastorelli – a tematiche per noi fondamentali come vita indipendente, progetti personalizzati e libertà di scelta. Lo stesso assessore Coletto ci sta già lavorando, come testimoniato dai passi fatti con il Prina, avendo trovato maggiori risorse e avendo implementato l’assistenza indiretta. Ricordiamo lo stanziamento di 200 mila euro in più rispetto al passato per progetti di vita indipendente. Questa amministrazione vuole tutelare i diritti e la libertà di scelta delle persone con disabilità, al contrario di Pd e 5 Stelle. Nessuno delle minoranze, infatti, era d’accordo con l’atto di Bianconi, in quanto tutti i consiglieri hanno espresso le loro rimostranze nei confronti dei punti esplicitati, al punto di arrivare a togliere le firme dal documento. È il caso dei consiglieri Pd, Bori e Paparelli, i quali solo in un secondo momento e solo per attaccare la Lega, hanno votato a favore della mozione, strumentalizzando le tematiche della disabilità per fini politici».

Le ‘mire’

Fine della storia? Non crediamo proprio. In questa fase politica, ad ogni livello, Fratelli d’Italia si sente più forte di sempre e anche – ma da tempo – msottorappresentata nell’esecutivo regionale. Che si inizi a parlare di ‘rimpasto’ anche in Umbria, dopo che il Governo nazionale è da giorni sulla graticola? Nel mirino dei ‘meloniani’, non è un mistero, c’è da tempo la poltrona dell’assessore Coletto.

Thomas De Luca

De Luca (M5s): «La Lega ‘piega’ le istituzioni. Mai dialettica, mai nel merito»

In questo contesto la minoranza non può che approfittarne. Come Thomas De Luca (M5s) che non trascura il merito della vicenda: «Incredibile quanto abbiamo visto oggi in assemblea. L’ennesima dimostrazione di come la Lega si preoccupi solamente di piegare le istituzioni al volere di un singolo partito piuttosto che entrare nella dialettica dei temi e delle misure concrete da sostenere, persino quando in ballo ci sono misure a favore delle persone con disabilità. Un gioco che ha spaccato la maggioranza, dove FdI che ha votato con responsabilità e onestà intellettuale l’atto presentato dalle minoranze è stata messa all’angolo dalla linea dettata dall’assessore veneto, Luca Coletto. Ma ad uscire veramente sconfitta oggi è tutta la regione Umbria e la capacità di costruire un percorso di ascolto e condivisione anche quando il chiaro intento è quello di rinforzare il sistema di protezione sociale e di cura delle persone non autosufficienti e delle relative famiglie. L’atto – afferma De Luca – rappresentava la tappa dovuta dopo il percorso di ascolto, frutto di un confronto tenutosi nella passata legislatura. Nonostante oggi la priorità sia quella di garantire appropriatezza degli interventi e delle prestazioni sia a livello individuale sia a livello di sistema di welfare, considerando come prerequisito fondamentale per la realizzazione di ogni intervento e l’attivazione delle prestazioni la realizzazione del progetto personalizzato e budget di progetto. È sconcertante che il capogruppo della Lega abbia tentato di abbandonare l’aula per non affrontare il tema. Poco importa che poi i consiglieri leghisti siano tornati in aula, naturalmente per votare contro la mozione. Pensavamo che il dovere di chi governa la Regione fosse quello di alzare l’asticella e impostare le politiche sulla disabilità partendo dai bisogni reali delle persone, onde evitare che si creino casi come quello di Andrea, il bambino di 8 anni affetto da disabilità grave associata a malattia rara a cui sono state ridotte le ore di assistenza notturne e dimezzate le ore di Oss e di fisioterapia. Una storia che ci insegna che gli interventi elargiti non bastano a dare risposte ad una situazione complessa. Di fronte a questo il partito che guida la maggioranza della Regione oggi è scappato».

Tommaso Bori

«Prevalgono interessi dei partiti»

I consiglieri del Pd (Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli e Donatelli Porzi) prendono atto che «quando la maggioranza di governo della Regione entra nel merito di scelte importanti, a prevalere sono più gli interessi, ormai divergenti, dei rispettivi partiti, piuttosto che il bene dei cittadini umbri. Altro che confronto scevro dai pregiudizi come ha chiesto recentemente la presidente Donatella Tesei. Le forze di maggioranza si sono spaccate più volte vanificando il lavoro messo in campo su temi sensibili come la disabilità, il sostegno al settore fieristico umbro e i tamponi a prezzi accessibili nelle farmacie. Oggi – sottolineano – si è reso ancora più esplicito ed evidente il fatto che non c’è più una maggioranza coesa al di là delle dichiarazioni di facciata e che la Lega finisce per esercitare un’egemonia totale sulla coalizione e sulle istituzioni, anche a discapito degli stessi alleati di governo. Il teatrino messo in scena oggi dalla Lega, al fine di punire il gruppo di Fratelli d’Italia per aver sostenuto mozioni bipartisan come quella sulla disabilità la dice lunga sul livello di responsabilità del partito di Salvini e della presidente Tesei».

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